L’autonomia differenziata è legge: cosa succede ora

di Barbara Weisz

27 Giugno 2024 16:26

Verso l'attuazione dell'autonomia differenziata: delega al Governo per stabilire i LEP e permettere alle Regioni di chiedere nuove funzioni.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge sull’autonomia differenziata approvata dal Parlamento il 19 giugno, ricoscendo nuovi diritti alle Regioni in attuazione dell’articolo 116 della Costituzione.

Le Regioni potranno chiedere al Governo maggiore autonomia su ulteriori materie (dall’istruzione ai trasporti, dall’anergia ai beni culturali) rispetto a quelle già previste (sanità e ambiente) ma, per ottenere l’autorizzazione, dovranno rispettare i cosiddetti LEP (Livelli Essenziali delle prestazioni).

Vediamo tutti i passi necessari per arrivare all’autonomia regionale.

Gli ambiti dell’autonomia differenziata

La legge dettaglia la procedura attraverso la quale le Regioni potranno chiedere questi maggiori poteri allo Stato ma in realtà mancano ancora alcuni passaggi legislativi. La legge prevede infatti una delega al Governo per definire i LEP sui diritti civili e sociali a livello nazionale: per farlo, l’Esecutivo ha 24 mesi di tempo.

Ecco l’elenco delle materie su cui devono essere garantiti i LEP per poter trasferire l’autonomia alle Regioni:

  • norme generali sull’istruzione;
  • tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali;
  • tutela e sicurezza del lavoro;
  • istruzione;
  • ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
  • tutela della salute;
  • alimentazione;
  • ordinamento sportivo;
  • governo del territorio;
  • porti e aeroporti civili;
  • grandi reti di trasporto e di navigazione;
  • ordinamento della comunicazione;
  • produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
  • valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali.

Una volta che i dlgs saranno approvati, le Regioni potranno chiedere l’autonomia su uno o più dei sopra citati ambiti, presentando richiesta direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Affari Regionali.

E’ previsto un iter di consultazione degli altri dicasteri e poi un negoziato con la Regione per approvare definitivamente l’intesa sull’autonomia.

LEP: i Livelli Essenziali delle Prestazioni

L’intesa Stato – Regioni aprevede a sua volta un iter di approvazione. Oltre ai LEP. dovrà stabilire i criteri per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative necessarie.

In ogni caso, l’individuazione di costi e fabbisogni standard avviene nell’ambito delle risorse disponibili in base alle leggi di Bilancio.

Se per assicurare i LEP si rendono necessari nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, per procedere al trasferimento delle funzioni vanno approvati specifici provvedimenti legislativi di stanziamento delle risorse finanziarie volte ad assicurare i medesimi livelli essenziali delle prestazioni sull’intero territorio nazionale.

Gli aspetti relativi al finanziamento dell’autonomia differenziata sono fra i più dibattuti sia in considerazione dell’impatto sulla fiscalità. Ma in realtà su questo aspetto la legge non interviene, nel senso che non ci sono norme che modificano le attuali regole sul federalismo fiscale.

La norma è comunque impostata per evitare rischi di disparità territoriali sulle prestazioni essenziali.

I LEP servono proprio a garantire che non ci siano difformità rispetto a quelli essenziali previsti a livello nazionale, ma si tratta comunque di temi comprensibilmente al centro del dibattito.