Si riducono le sanzioni per mancata denuncia dei redditi o dei corrispettivi giornalieri e per dichiarazione infedele, cambiano quelle per omessa registrazione degli atti e per irregolarità nelle successioni: sono alcune delle novità del decreto di revisione del sistema sanzionatorio tributario in attuazione di quanto previsto dalla Riforma Fiscale.
Attualmente, l’ammontare del gettito da sanzioni è pari a 2,267 miliardi di euro, al netto di una serie di elementi. Con le nuove riduzioni, le minori entrate attese vengono quantificate in 149,7 milioni di euro a regime (10% di 1.497 milioni di euro).
I nuovi importi delle sanzioni tributarie
Approvato in via definitiva in Consiglio dei Ministri il 24 maggio, comporta le seguenti novità:
- per mancata dichiarazione IRES o IRAP scatta una sanzione del 120 euro% (la minima);
- per dichiarazione infedele la sanzione scende al 70% (oggi fino ad oltre il doppio):
- per omessa registrazione degli atti la sanzione sarà tra il 45% e il 120% della somma dovuta;
- per atti non presentati o negati durante ispezione, tra 250 e 2mila euro;
- per disallineamenti sulla dichiarazione di successione, tra 250 e mille euro.
- per omissioni nelle successioni, tra 150 e 500 euro.
Novità per i commercianti
Nei casi di omessa o tardiva trasmissione, oppure di trasmissione con dati incompleti, la sanzione non potrà superare il limite massimo di mille euro a trimestre.
Per le irregolarità nelle comunicazioni di minusvalenze e di differenze negative, la sanzione massima scende a 30mila euro, dai precedenti 50mila.
Sanzioni proporzionali alla violazione
Per quanto riguarda l’impatto di queste misure sulle entrate dello Stato, ci sono una serie di elementi indicativi nella Relazione Tecnica di accompagnamento al dlgs approvato dal Governo il 24 maggio: le modifiche introdotte, da una parte determinano effetti negativi in termini di entrate da sanzioni (legati alla riduzione della loro entità) ma dall’altra «è ragionevole presumere che la previsione di sanzioni maggiormente proporzionate all’entità della violazione, e comunque di minore importo, possa determinare uno stimolo da parte dei contribuenti ad aderire all’accertamento, in considerazione della sostenibilità derivante dalla riduzione della sanzione, unitamente all’ulteriore effetto di abbattimento ottenibile con gli istituti definitori attualmente previsti in via generalizzata in caso di definizione».
Questo non significa che alla fine si attenda un maggior gettito, ma l’impatto negativo sulle finanze sarà mitigato dal maggior numero di regolarizzazioni.