Quanto prende un invalido civile al 67%

di Noemi Ricci

Pubblicato 9 Aprile 2024
Aggiornato 10 Aprile 2024 17:49

logo PMI+ logo PMI+
Per il riconoscimento dell'invalidità al 67% e dei relativi benefici è necessario fare domanda di invalidità civile con accertamento sanitario: ecco come.

Per invalidi civili si intendono i soggetti che, a causa di minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, hanno una ridotta capacità lavorativa oppure, in caso di minori e persone in età pensionabile), una ridotta capacità di eseguire attività tipiche della vita quotidiana.

Per essere riconosciuti invalidi civili serve una riduzione della capacità lavorativa pari al almeno 1/3 (33%), dunque bisogna che risulti una capacità ridotta ai 2/3.

La legge riconosce prestazioni e sussidi agli invalidi accertati, che variano in base alla percentuale di invalidità riconosciuta dalla Commissione Medica Legale (CML) dell’ASL.

Vanno dall’assegno mensile alla pensione di inabilità, dall’indennità di accompagnamento all’assegno sociale, dai benefici della Legge 104 all’esenzione dal ticket sanitario, dall’iscrizione nelle liste per il collocamento mirato ad agevolazioni fiscali e priorità nell’accesso ai servizi pubblici. Molte di queste richiedono un’invalidità del 75% o il rispetto di determinati requisiti economici o ISEE.

Per altre, invece, basta l’invalidità al 67%. Vediamo quali sono.

Elenco prestazioni per invalidi al 67%

Di seguito riportiamo in dettaglio le prestazioni che spettano a chi ha un un’invalidità civile al 67% o a chi è stata riscontrata una compromissione della capacità lavorativa superiore a 2/3.

Assegno Ordinario di Invalidità (AOI)

L’assegno Ordinario di Invalidità è una prestazione previdenziale destinata agli invalidi civili con capacità lavorativa ridotta di oltre i due terzi e condizioni di bisogno economico. Per ottenere l’AOI, è necessario aver versato almeno cinque anni di contributi, di cui tre annualità negli ultimi 5 prima della richiesta.

L’importo dell’Assegno Ordinario varia in base ai contributi versati e può essere ridotto se il reddito supera quattro volte il trattamento minimo. A differenza della pensione di invalidità civile, l’assegno ordinario di invalidità è compatibile con l’attività lavorativa.

Raggiunta l’età pensionabile, l’AOI si trasforma in pensione di vecchiaia, a patto di cessare l’eventuale lavoro dipendente e aver maturato il requisito contributivo.

L’AOI è un beneficio di tipo previdenziale e non va confuso con l’assegno mensile per l’invalidità civile garantito su richiesta solo a coloro ai quali è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa (dal 74% al 99%) e con un reddito inferiore ai limiti stabiliti annualmente dalla legge.

Agevolazioni sanitarie

Agli invalidi civili almeno al 67% spetta di diritto l’esenzione dal ticket sanitario per visite specialistiche, esami diagnostici e prestazioni di cura.

Dal 33% si ha diritto alla fornitura gratuita di protesi ed ausili coerenti con le patologie esposte nel verbale al campo “diagnosi”.

Agevolazioni lavorative

Con il 67% di invalidità (ma in realtà a partire dalle invalidità al 46%) si ha diritto anche all’iscrizione nelle liste speciali per il collocamento mirato presso i Centri per l’Impiego, che agevola l’assunzione presso aziende private o pubbliche.

Con tale percentuale di invalidità spettano anche altre agevolazioni lavorative. Ad esempio con l’invalidità pari o superiore al 60% si rientra nel computo delle quote di riserva delle categorie protette, mentre dal 51% spetta il congedo straordinario per cure, se previsto dal CCNL.

I dipendenti del settore pubblico con un’invalidità riconosciuta al 67% hanno il diritto prioritario di scegliere tra le sedi di lavoro disponibili, purché siano in possesso della certificazione di disabilità ai sensi della Legge 104, anche se non grave.

I dipendenti affetti da gravi patologie che richiedono terapie salvavita, i beneficiari di cause di servizio ascrivibili alle prime 3 categorie della Tab.A del DPR 30.12.1981 n.834 (come mancanza di arti, deformazioni, ecc.) o patologie elencate nella Tab.E, e i dipendenti affetti da condizioni patologiche correlate a un’invalidità pari o superiore al 67% sono esclusi dall’obbligo di reperibilità per le visite fiscali.

Diritto alla studio

Dal 66% di invalidità spetta l’esenzione dalle tasse universitarie.

Agevolazioni fiscali

Con l’invalidità spettano determinate agevolazioni fiscali, come le detrazioni per spese mediche e riabilitative.

Mobilità

Per gli abbonamenti ai trasporti, sono previste tariffe agevolate per le persone con disabilità che hanno un grado di invalidità pari o superiore al 67%, in base al proprio livello ISEE.

Le persone con un grado di invalidità non inferiore al 67% hanno diritto al contrassegno per parcheggi riservati ai disabili, previa specifica indicazione della commissione medica. Inoltre, hanno diritto a ottenere protesi e ausili necessari in base alla patologia indicata nel certificato medico rilasciato dalla commissione.

Legge 104

Chi ha un’invalidità civile al 67% potrebbe avere accesso alle agevolazioni previste dalla Legge 104/92. Queste misure possono includere permessi lavorativi retribuiti per l’assistenza al familiare disabile, assegni di cura e altri benefici e, in realtà, non dipendono direttamente dal grado di invalidità civile.

Il riconoscimento della Legge 104, infatti, non è automatico per gli invalidi civili ma dipende dalla valutazione delle condizioni specifiche della persona. Bisogna presentare apposita richiesta all’INPS e la Commissione Medica deve accertare la situazione di handicap.

Bonus barriere architettoniche

Il “Bonus abbattimento delle barriere architettoniche” prevede incentivi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti per le persone con disabilità. Questo bonus consente alle persone con disabilità di detrarre fino al 75% delle spese sostenute per migliorare la mobilità all’interno degli edifici, come l’installazione di scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. È richiesta un’apposita asseverazione per garantire il rispetto dei requisiti e la tracciabilità dei pagamenti, che devono essere effettuati tramite “bonifico parlante”.

Chi prende l’invalidità civile al 67%

Avere un’invalidità civile al 67% significa che la Commissione Medica Legale ha riconosciuto una ridotta capacità lavorativa in questa percentuale.

Alcune patologie gravi possono frequentemente portare a un’invalidità civile del 67%. Tra queste:

  • Amputazione di un arto
  • Patologie cardiache gravi
  • Sclerosi multipla in fase iniziale
  • Morbo di Parkinson in fase moderata
  • Malattie oncologiche in fase avanzata
  • Disturbi psichiatrici gravi che compromettono le capacità lavorative

Come ottenere il riconoscimento dell’invalidità al 67%

Per ottenere il riconoscimento ufficiale della propria invalidità al 67%, è indispensabile presentare all’INPS la richiesta di invalidità civile e sottoporsi all’accertamento sanitario. Una procedura necessaria, per ottenere il riconoscimento di invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità e handicap, sia per i cittadini italiani che per quelli stranieri.

Per capire se si ha un’invalidità almeno al 67% prima di effettuare la visita INPS bisogna capire come funziona il calcolo della percentuale di invalidità. Ma si tratta di un calcolo abbastanza complesso, perché considera le diverse patologie di cui la persona soffre e ad ognuna associa una specifica percentuale, in base a quanto indicato nel Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992. La tabella di cui all’Allegato 1 del Decreto fornisce le percentuali di invalidità per le diverse infermità e la loro incidenza sulla capacità lavorativa.

La Commissione medica valuta e misura le menomazioni anatomo-funzionali e i loro riflessi sulla capacità lavorativa, con un margine discrezionale del ±5%. Per infermità non elencate in tabella, si utilizza un criterio analogico. Per il calcolo della percentuale di invalidità di chi ha più di una patologia si utilizzano determinate formule.