Spesso associata alle agevolazioni per anziani e persone con disabilità o patologie gravi e a chi presta loro assistenza, la Legge 104 del 1992 è la normativa di riferimento anche per i bambini con handicap o malattie e i loro genitori.
Contiene le principali indicazioni su quelli che sono i diritti dei minori che presentano disturbi come disabilità, autismo, ritardo psicomotorio, allergie gravi e altro.
Vediamo in dettaglio come ottenere il riconoscimento delle tutele della Legge 104 per i minori disabili e le agevolazioni per i caregiver familiari che prestano loro assistenza e le ultime novità introdotte in questo ambito.
Handicap e disabilità grave: quando si configurano?
La Legge 104/92 è una legge-quadro che definisce tutti i diritti e le agevolazioni per l’assistenza e l’integrazione sociale delle persone con disabilità, che si tratti di adulti, anziani o minori. Per poter usufruire dei benefici, è necessario che venga riconosciuta la condizione di handicap o di disabile grave, secondo i criteri definiti dalla stessa legge.
Di particolare rilevanza sono i commi 1 e 3 dell’articolo 3 della Legge 104. Il comma 1 art. 3 della Legge 104 è infatti quello che definisce i parametri per individuare lo stato di handicap di una persona, adulto o bambino che sia:
È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Il comma 3 art. 3 va invece a definire la connotazione di gravità (ed è quello più frequentemente citato e richiesto dalle norme):
Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravita’ determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.
Il comma 2 dello stesso articolo della Legge 104 stabilisce infine le persone con handicap riconosciuto hanno diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative.
Come ottenere riconoscimento Legge 104 per minori
Per ottenere il riconoscimento dell’handicap di un bambino e accedere agli aiuti previsti dalla Legge 104, è necessario seguire precisi passaggi:
- effettuare la visita dal pediatra – o da un medico abilitato alla compilazione online del certificato medico introduttivo – per attestare la patologia invalidante;
- presentare domanda di riconoscimento all’INPS, per via telematica o presso gli sportelli presenti sul territorio, o in alternativa tramite Patronato o Associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS);
- effettuare la visita medica di accertamento presso la Commissione Medico Legale, con la presenza di un medico INPS.
Agevolazioni per bambini con handicap e per i genitori
I minori ai quali viene riconosciuta una patologia invalidante hanno diritto a cure, educazione, integrazione scolastica e altri servizi.
Per quanto riguarda i genitori, la Legge 104 prevede delle agevolazioni volte a garantire ai genitori la possibilità di prendersi adeguatamente cura del bambino con handicap, anche attraverso permessi e congedi dal lavoro. Vediamo in dettaglio i diritti dei genitori con bambini disabili ai sensi della Legge 104.
Permessi e congedi straordinari: quando spettano
La Legge 104/92 prevede un prolungamento del congedo parentale per i genitori di bambini con handicap grave fino al terzo anno di vita. Questo significa che chi ha a carico in figlio con disabilità grave ai sensi del comma 3 dell’articolo 3, della Legge 104/92 ha diritto a un congedo parentale prolungato, ovvero a un periodo di assenza retribuita che in questo caso particolare può arrivare fino a tre anni (fino a due in caso di assistenza a disabili gravi adulti.
=> Caregiver e Legge 104: requisiti e agevolazioni
In alternativa, il genitore può optare per dei permessi giornalieri retribuiti della durata di:
- due ore, se l’orario di lavoro è pari o superiore a sei ore;
- un’ora se l’orario di lavoro è inferiore alle sei ore.
Chi ha la Legge 104 ha inoltre diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, fruibili anche frazionati in ore, come chiarito l’INPS con i messaggi 15995/2007 e 16866/2007.
=> Permessi 104 ad ore: come richiederli?
I tre giorni in questione non spettano nel caso in cui un bambino disabile sia ricoverato a tempo pieno, a meno che il minore non sia in coma vigile e/o in una condizione di terminalità documentata dai sanitari della struttura, e necessiti dell’assistenza di un genitore (o familiare), oppure se il paziente deve recarsi al di fuori della struttura per visite e terapie, interrompendo così il tempo pieno del ricovero e richiedendo l’assistenza del familiare.
In merito è bene fare un’importante precisazione: deve essere sempre presente un nesso causale diretto tra l’assenza del lavoratore e l’assistenza al disabile per la quale il permesso è stato richiesto.
Per assistere lo stesso figlio in condizione di disabilità grave, entrambi i genitori possono può utilizzare in modo alternato sia i congedi straordinari sia i permessi della Legge 104, purché non negli stessi giorni.
Appare utile ricordare che se per i genitori di minori disabili questa deroga al principio del “referente unico dell’assistenza” è sempre esistita, solo di recente, con la modifica apportata dal Decreto Conciliazione vita lavoro (Dlgs 105/2022), è stata estesa a tutti i caregiver familiari. In ogni caso i benefici non possono essere fruiti nelle stesse giornate in quanto istituti alternativi che rispondono alle medesime finalità di assistenza al disabile grave.
=> Legge 104: novità su permessi e congedi
Semplificazioni per l’accertamento sanitario
La Legge 114 dell’11 agosto 2014 ha introdotto alcune importanti semplificazioni, come quella riguardante i minori con disabilità grave che compiono 18 anni, che ora non devono più sottostare a una nuova valutazione dell’invalidità.
Pertanto, all’età di 18 anni, per l’attribuzione delle prestazioni economiche erogabili agli invalidi maggiorenni, sono necessari solo accertamenti sui requisiti socio-reddituali (modello AP70), senza ulteriori accertamenti sanitari.
L’articolo 25, comma 6 della Legge 114 dell’11 agosto 2014, infatti, sancisce che:
Ai minori già titolari di indennità di accompagnamento per invalidi civili […] sono attribuite al compimento della maggiore età le prestazioni economiche erogabili agli invalidi maggiorenni, senza ulteriori accertamenti sanitari, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti previsti dalla normativa di settore.
Servizi e prestazioni INPS
Segnaliamo che è stata anche semplificata la domanda di invalidità civile per i minori da parte dei genitori e tutori, con una apposita funzione INPS online per la richiesta di accertamento e sussidio. In pratica, basta che uno solo dei due genitori effettui la pratica per la domanda di accertamento sanitario e la liquidazione di una eventuale prestazione economica (che di norma richiede i dati e il consenso di entrambi i genitori): il genitore non dichiarante sarà informato dell’avvio del procedimento direttamente dall’INPS per raccomandata, via PEC o email oppure per SMS. Prevista anche una procedura semplificata per chi si rivolge al Patronato.
Inoltre, ricordiamo che le procedure di ricalcolo automatico delle prestazioni di invalidità civile per i casi in cui spetta a titolo di indennità per la frequenza scolastica ai minori non richiede più di attestare ogni volta la frequenza scolastica dopo la sospensione dei mesi estivi e neppure di presentare una nuova domanda di ricostituzione della prestazione: l’INPS verifica automaticamente che sussistano ancora i requisiti.
Infine, è attiva anche una procedura semplificata per l’accesso ai benefici economici ai minori invalidi nel momento in cui compiono la maggiore età: i titolari di indennità di accompagnamento o di comunicazione, i minori affetti da sindrome di Down o di talidomide non avranno bisogno di ulteriori accertamenti sanitari.