Per le zone montane arrivano nuovi bonus fiscali per la prima casa, l’avvio di attività imprenditoriali e di investimenti green, nonché gravi INPS per cinque anni a chi concede lo smart working: sono tra le misure di spicco del disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri il 15 febbraio.
Il provvedimento introduce incentivi per lo sviluppo produttivo, la trasformazione ecologica e la ripopolazione dei comuni montani, con benefici fiscali destinati a nuovi imprenditori e startup, imprese già costituite e famiglie.
Bonus per investimenti green
Il credito d’imposta per lo sviluppo sostenibile è riconosciuto a imprenditori agricoli e forestali, consorzi forestali e associazioni fondiarie che investono in servizi ecosistemici e ambientali benefici per l’ambiente e il clima, che verranno individuati da un apposito decreto legge.
L’agevolazione è al 10% del valore degli investimenti effettuati dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite complessivo di spesa di 4 milioni di euro per ciascun anno.
Credito d’imposta per avvio attività
Per PMI e Microimprese che dopo il 1° gennaio 2024 intraprendono una nuova attività in un Comune montano, e abbiano almeno uno dei titolari sotto i 41 anni, è previsto un credito d’imposta calcolato sul risparmio fiscale determinato dall’applicazione della flat tax rispetto alla tassazione ordinaria.
In pratica, l’importo dell’agevolazione è pari alla differenza fra l’imposta calcolata con la tassazione ordinaria (fino a un massimo di 100mila euro) e quella che si ottiene con l’aliquota al 15%.
C’è un tetto massimo di 20milioni di euro, il credito d’imposta si utilizza esclusivamente in compensazione. E’ riconosciuto nel primo anno di apertura dell’attività e nei due successivi.
Incentivo Smart Working per 5 anni
Fra le misure rivolte a contrastare lo spopolamento delle zone montane e favorire l’integrazione economica e sociale della popolazione residente, c’è un esonero contributivo per il lavoro agile.
E’ pari al 100% della quota contributiva a carico del datore di lavoro, fino a a un massimo di 8mila euro per ogni dipendente a tempo indeterminato under 41 che si trasferiscono in un Comune montano fino a 5mila abitanti lavorando in smart working.
L’agevolazione si applica al 100% nei primi due esercizi successivi a quello di entrata in vigore della legge, poi scende progressivamente: al 50% fino a un massimo di 4mila euro per altri due anni e al 20% nel quinto anno nel limite massimo di importo pari a 1.600 euro.
Credito d’imposta per la prima casa
Un’altra agevolazione fiscale riguarda l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa situata in un comune montano: è un credito d’imposta corrispondente agli interessi passivi del mutuo, spetta per il periodo d’imposta nel quale viene acceso il finanziamento e per i quattro successivi.
Per accedervi, l’immobile non deve essere di lusso (quindi sono escluse le categorie catastali A1, A8 e A9).