È in corso al Senato la valutazione di una proposta di riforma della tassa di soggiorno, sulla base della risoluzione presentata dai senatori Maurizio Gasparri e Claudio Lotito, volta a definire come parametro per l’imposta il costo della camera, applicando come massimo il 5% con l’attuale limite di 10 euro al giorno a persona.
Anche Federalberghi ha potuto esprimere il suo parere nel corso dell’audizione in Commissione VI del Senato, sempre riguardo la revisione generale dell’imposta di soggiorno.
Evidenziando l’iniquità della decisione di individuare l’esercizio ricettivo come unico punto di prelievo nei confronti dei turisti, è stato messo in evidenza come gli escursionisti non siano tenuti a versare l’imposta, esattamente come coloro che pernottano in alloggi non regolamentati.
Oggi il prelievo grava su una sola delle attività che traggono beneficio dai flussi turistici. Proponiamo pertanto di sostituire la tassa di soggiorno assegnando ai Comuni una quota del gettito IVA prodotto da tutte le attività turistiche, ovvero istituendo una City Tax.
Chi soggiorna nelle strutture ricettive – sottolinea Federalberghi – già concorre in misura cospicua al pagamento delle imposte locali, in primis la TARI.