La Legge sul Made in Italy (legge 206/2023) è in vigore dall’11 gennaio 2024, istituendo un fondo da un miliardo per il 2023-2024, nuove agevolazioni e bandi per le imprese, oltre a una serie di norme per sostenere il turismo.
Concentriamoci su queste ultime.
Promozione Turismo e Made in Italy
La nuova legge prevede uno sforzo strategico di tutte le amministrazioni, locali e centrali, per il recupero delle tradizioni, la valorizzazione dei mestieri, il sostegno ai giovani che operano nel Made in Italy, la promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche, nonché del turismo.
La valorizzazione all’estero dell’eccellenza italiana dovrà svilupparsi «in sinergia con le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, gli istituti italiani di cultura e gli uffici all’estero dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane».
Si sottolinea dunque il legame tra la promozione del territorio (Italia come destinazione turistica) e dei suoi prodotti. Una sinergia che si declina in una serie di misure specifiche, dalla valorizzazione dei marchi IGT a quella dei ristoranti italiani all’estero.
Tutte le misure intraprese, si legge nell’articolo 2 della legge, devono essere «coerenti con i principi di sostenibilità ambientale della produzione, transizione dei processi produttivi verso la digitalizzazione e l’ecoinnovazione, in misura necessaria e sufficiente a potenziare e a rendere più efficienti i processi, senza dismettere, ove sussistenti, le peculiarità artigianali che caratterizzano il prodotto o l’attività, nonché con i principi dell’inclusione sociale, della valorizzazione del lavoro femminile e giovanile e della non discriminazione tra le imprese».
Comitato, uffici e manager dedicati
Viene istituito presso il Ministero del Turismo un comitato nazionale, per coordinare campagne di promozione all’estero dell’Italia o di parti del suo territorio, «accrescere l’attrattività turistica dell’Italia e la competitività dell’intero settore turistico e agrituristico nazionale, anche con riferimento alla promozione del patrimonio idrotermale, ricettivo e turistico e alla valorizzazione delle risorse naturali e storico-artistiche dei territori termali».
Istituito presso il ministero del Turismo, è composto da un delegato per ciascuna regione e provincia autonoma e da un delegato dell’Associazione nazionale comuni italiani, ANCI.
Prevista anche la realizzazione di un sistema turistico che preveda la figura del manager di destinazione per stimolare la crescita di località minori, promuovendo sinergie territoriali.
E’ infine previsto il potenziamento degli uffici consolari nei paesi ad alta densità turistica verso l’Italia e misure che puntano sulla sinergia con il sistema produttivo.
Incentivi al settore fieristico
Il ministero può concedere finanziamenti alle imprese per i costi di partecipazione alle esposizioni e agli organizzatori di manifestazioni fieristiche nazionali per sostenere iniziative volte ad accrescerne la presenza all’estero.
Sono stanziati 10 milioni di euro per il 2024, da sbloccarsi tramite decreto attuativo del MIMIT.
Certificazione per ristoranti italiani all’estero
A tutela del Made in Italy enogastronomico, viene istituita una nuova certificazione di «ristorante italiano nel mondo». La certificazione durerà tre anni, la potranno richiedere i ristoratori italiani all’estero a servirà a contrastare il cosiddetto Italian sounding.
I decreti attuativi ne conterranno il disciplinare tecnico, che farà riferimento «all’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica tipica nonché al rispetto della tradizione gastronomica italiana e alla conoscenza della cucina italiana da parte del personale impiegato nell’attivita’ di ristorazione».
Incentivi prodotti artigianali
Viene istituito un fondo, con dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, per la promozione del consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità, funzionali alla corretta preparazione dei piatti tipici della cucina italiana, e per la loro valorizzazione nonché per la formazione del personale, anche attraverso scambi culturali, sulla corretta preparazione dei piatti e sull’utilizzo dei prodotti.
Altri fondi per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande alcoliche (che può per esempio avvenire con la registrazione dei marchi in paesi terzi), per i distretti del prodotto tipico italiano (sinergia di soggetti che si aggregano per la produzione di uno specifico prodotto agricolo o agroalimentare avente valenza fortemente territoriale).
Previsto infine un Registro delle associazioni nazionali delle città di identità, viene stimolata la valorizzazione dei prodotti artigianali e industriali tipici attraverso nuovi disciplinari.