Il bonus barriere architettoniche 75% non è più applicabile per la sostituzione degli infissi né per rifare il bagno: restano agevolabili i soli interventi che riguardino la mobilità verticale dei disabili, e solo con nuovo obbligo di asseverazione.
Dal 1° gennaio 2024, inoltre, si ridimensiona lo sconto in fattura per questo bonus (era stato concesso dal DL 34/2020) limitato a casi specifici.
Bonus barriere architettoniche ridotto nel 2024
A ridimensionare drasticamente l’ultimo dei ricchi bonus edilizi è stato il nuovo Decreto Superbonus (Decreto Legge 28 dicembre 2023), che da un lato ha concesso mini-deroghe per terminare i lavori aiutando le famiglie a basso reddito, ma dall’altro ha messo la parola fine all’era degli sconti in fattura e dei maxi-crediti edilizi.
A tutela delle persone con disabilità e al fine di evitare l’uso improprio dei bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, si limita il novero degli interventi sottoposti all’agevolazione e i casi per i quali continua a essere previsto sconto in fattura e cessione del credito, salvaguardano la tutela delle persone con disabilità. Inoltre, sarà necessaria un’apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti e sarà richiesta la tracciabilità dei pagamenti, da effettuare con il cosiddetto “bonifico parlante”.
Per quali lavori si può usare il bonus barriere 2024
Restano agevolabili gli interventi aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Insomma, il Governo si è accorto che il bonus barriere architettoniche nel 2024 era persino più conveniente del Superbonus e ha pensato bene di intervenire, eliminando tutti i potenziali suoi utilizzi slegati dalla sua originaria destinazione: l’adeguamento degli spazi per la mobilità verticale delle persone con ridotta capacità motoria.
Per quali lavori di abbattimento barriere resta lo sconto in fattura
Dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale del nuovo decreto 28 dicembre 2023, non sarà più possibile effettuare lo sconto in fattura per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, tranne che:
- per lavori su parti comuni di edifici condominiali a prevalente destinazione abitativa,
- per le persone fisiche con reddito fino a 15mila euro o dove sia presente un soggetto in condizioni di disabilità accertata, in edifici unifamiliari o unità di edifici plurifamiliari, che risultino prima casa.
In pratica, le villette rimangono escluse dal campo di applicazione del bonus barriere a meno di non essere utilizzati da persone fisiche a basso reddito o con un componente disabile.
Quando è possibile la cessione del credito
Restano applicabili le opzioni di sconto in fattura e di cessione del credito per le spese relative a interventi edilizi
- per i quali risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo;
- per i quali non è prevista la presentazione di un titolo e siano già iniziati i lavori oppure sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura di beni e servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto.
Nuovo obbligo di asseverazione
Nel 2024 si introduce una certificazione dell’efficacia degli interventi, ai sensi del decreto del ministero dei lavori pubblici n. 236/1989 che deve risultare da apposita asseverazione rilasciata da tecnici abilitati.
Ultima condizione per accedere al bonus barriere architettoniche dal 2024: la tracciabilità dei pagamenti con bonifico parlante.