La commissione Bilancio del Senato ha approvato il testo definitivo della Legge di Bilancio 2024. L’Aula a Palazzo Madama approverà entro venerdì 22 dicembre, mentre tra Natale e Capodanno si concluderà anche il passaggio a Montecitorio, senza modifiche in nessuno dei due casi.
Il nuovo testo accoglie i 4 emendamenti Governo ed altri correttivi dei relatori: si ammorbidisce il taglio alle pensioni, si introducono novità in materia di affitti brevi, si estende la garanzia sul mutuo prima casa alle famiglie numerose e si rimodulano i fondi per il Ponte sullo Stretto.
L’impianto della Manovra resta quello approvato dal Governo lo scorso ottobre. Vediamo cosa prevede.
Pensioni in Manovra 2024: riforma e correttivi
Il capitolo riforma-pensioni è protagonista di molte delle modifiche che hanno prolungato i tempi di approvazione del Ddl di Bilancio 2024.
Tagli per dipendenti pubblici
In particolare, si introduce un aggiornamento delle aliquote di rendimento riferiti ai contributi versati entro il 31 dicembre 1995 (quota retributiva) per il calcolo della futura pensione anticipata di dipendenti di Enti locali (CPDEL), sanitari (CPS), insegnanti di asilo e scuole elementari parificate (CPI) e ufficiali giudiziari (CPUG) che ricadono nel sistema misto, se hanno meno di 15 anni di versamenti al 1° gennaio 1996.
Il testo definitivo della Manovra 2024 esclude dal taglio le pensioni di vecchiaia, le cessazioni dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di anzianità di servizio nella Pubblica Amministrazione e le pensioni anticipate maturate entro il 2023.
La penalizzazione viene ridotta per il personale sanitario, con una riduzione in misura pari a un 36esimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento.
Nuova APE Sociale, Opzione Donna e Quota 103
Nel capitolo previdenziale, oltre al taglio sopra descritto allo sblocco delle aspettative di vita per l’età pensionabile, la nuova soglia limite per la pensione di vecchiaia dei contributivi puri e per la pensione contributiva anticipata, si introducono diverse rimodulazione delle attuali formule di flessibilità in uscita.
La Quota 103 mantiene nel 2024 gli attuali requisiti di accesso ma si introduce il ricalcolo contributivo ed un tetto massimo all’assegno pari a 4 volte il minimo INPS fino a 67 anni, con finestre di decorrenza più lunghe (7 e 9 mesi per dipendenti privati e pubblici).
Per l’APE Sociale viene innalzato di 5 mesi il requisito anagrafico (63 anni e 5 mesi di età) mentre restano pari a 30 oppure a 36 gli anni di contributi minimi necessari, con una riduzione della platea dei beneficiari: sono eliminate le 23 nuove categorie di lavori gravosi ammessi oggi al beneficio.
Per l’Opzione Donna viene introdotto innalzato di un anno il requisito anagrafico (61 anni, con un anno in meno per ogni figlio fino a uno sconto massimo di due anni). Resta a 35 anni il requisito contributivo.
Perequazione automatica
Per quanto riguarda le nuove fasce di rivalutazione, c’è un nuovo taglio per gli assegni di importo sopra le dieci volte il minimo(5.680 euro), con l’indicizzazione che scende al 22%. Tutte le altre percentuali di perequazione restano invece analoghe a quelle 2023.
Le altre novità in Manovra
Le misure per la casa vedono un potenziamento della garanzia sui mutui sulla prima casa per le famiglie numerose, in materia di affitti brevi la cedolare secca al 21% per una delle case affittate e al 26% per le altre (fino ad un massimo di 4 in tutto), e il debutto del Codice Identificativo Nazionale (CIN).
Sul fronte sociale, era già stato previsto il rinnovo parziale del bonus sociale elettrico prorogato per tre mesi fino al marzo del 2024, ed il rifinanziamento della Carta Dedicata a Te.
Una voce di spesa rilevante in Manovra – con ulteriori integrazioni per le Forze armate – è destinata al rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione. Fra le novità, c’è anche l’introduzione di un’indennità per medici e personale sanitario impegnati alla riduzione delle liste d’attesa.
Per il capitolo lavoro ricordiamo invece le seguenti misure.
- Premi di produttività: proroga della tassazione agevolata al 5% dei premi di risultato fino a 3mila euro per redditi fino a 80mila euro.
- Fringe benefit: sale a mille euro, e a 2mila euro per i genitori con figli a carico. Attualmente è pari a 258 euro;
- ISCRO per gli autonomi: proroga di tre anni e potenziata l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), che spetta agli autonomi a fronte di un calo di reddito.
- Congedo parentale: si aggiunge un mese a indennità maggiorata, con aliquota al 60%. Si aggiunge alla mensilità retribuita all’80% già prevista lo scorso anno.
- Bonus mamma: decontribuzione per lavoratrici madri con almeno due figli, è un esonero al 100% dei contributi previdenziali, fino a un massimo di 3mia euro annui, fino ai 18 anni del figlio più piccolo per chi ha almeno tre figli, oppure fino ai dieci anni di un figlio in caso in due figli;
- Bonus nido: si applica ai secondi nati con fratelli under 10 in nuclei familiari fino a 40mila euro di ISEE, per i quali il bonus asili nido sale a 2mila 100 euro;
- Titoli di stato esclusi dall’ISEE fino a un valore di 50mila euro.
Il taglio del cuneo fiscale è infine analogo a quello in vigore dallo scorso mese di luglio, che sostanzialmente viene prorogato di un anno. E’ una riduzione sulla quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro lordi pari al 7% per i redditi fino a 25mila euro e al 6% tra 25mila e 35mila euro.