In un mercato del lavoro in continuo cambiamento, è fondamentale che i datori di lavoro riconoscano le assunzioni di lavoratori disabili non solo come un adempimento normativo ma anche come un’opportunità per arricchire il proprio team e migliorare l’ambiente lavorativo. Assolombarda, attraverso il suo portale Imprese-Disabili, fornisce le informazioni essenziali per navigare la Legge 68/99 sul collocamento mirato, promuovendo un approccio inclusivo e consapevole.
Assolombarda, con il portale dedicato e un’attività di consulenza e supporto dedicata, si propone come guida e sostegno per le aziende anche nell’ambito del collocamento mirato. Attraverso il portale, le imprese possono approfondire autonomamente gli obblighi di collocamento, esplorare gli strumenti disponibili per adempiere a tali obblighi, conoscere le agevolazioni previste e le eventuali sanzioni.
Assolombarda: i soggetti rientranti nel collocamento obbligatorio
Le aziende che occupano 15 o più dipendenti, sono soggette agli obblighi del collocamento mirato. La valutazione dimensionale dell’azienda per individuare le modalità di calcolo dell’obbligo deve essere effettuata su base nazionale, l’adempimento degli obblighi occupazionali deve poi essere calcolato e attuato per ciascuna provincia in cui l’azienda opera.
Le persone che rientrano nei soggetti da assumere obbligatoriamente, specifica Assolombarda, sono:
- lavoratori disabili, individui con riduzioni della capacità lavorativa superiore al 45%, titolari di assegni di invalidità, invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, non vedenti, sordomuti;
- categorie protette, ovvero orfani e coniugi superstiti di vittime di lavoro, guerra, o servizio, nonché familiari delle vittime di terrorismo o criminalità organizzata.
Assolombarda: gli adempimenti in capo all’impresa
Ogni anno entro il 31 gennaio, le imprese devono presentare telematicamente il prospetto informativo, una dichiarazione che descrive la situazione occupazionale dell’anno precedente al 31 dicembre. Questo documento è fondamentale per essere in regola con la normativa sul collocamento mirato, ed il suo mancato invio può comportare una sanzione.
Prima di assumere un lavoratore disabile, è necessario ottenere un nulla osta dall’ufficio del collocamento obbligatorio della Provincia territorialmente competente. Per ottenere il nulla osta il lavoratore disabile deve essersi preventivamente iscritto nelle apposite liste presso l’Ufficio competente della Città Metropolitana/Provincia. In caso di mancata attivazione dell’azienda a fare le assunzioni previste dalla legge gli uffici competenti presso la provincia di riferimento possono procedere con un avviamento numerico, cioè inviare direttamente all’azienda il lavoratore disabile da assumere.
La richiesta di computo è una procedura necessaria per poter riconoscere le seguenti categorie di lavoratori: individui divenuti invalidi dopo l’assunzione per cause non imputabili al datore di lavoro, lavoratori che, pur appartenendo alla categoria dei disabili, vengono erroneamente assunti al di fuori delle procedure adeguate (in entrambi i casi i lavoratori devono avere un’invalidità dal 60% in su); lavoratori disabili assunti in somministrazione.
L’adempimento agli obblighi di legge per il collocamento obbligatorio è il presupposto nel caso in cui l’azienda intenda richiedere la certificazione di ottemperanza. Si tratta di una dichiarazione che il legale rappresentante deve fare per attestare l’adempimento degli obblighi, qualora l’azienda intenda partecipare a bandi per appalti pubblici o abbia rapporti di convenzione o di concessione con Amministrazioni Pubbliche.
Assolombarda: gli strumenti per assolvere agli obblighi
Le imprese, oltre all’assunzione, hanno a disposizione diversi strumenti per assolvere agli obblighi di collocamento mirato, tra cui la stipula di convenzioni – contratti che le imprese possono stipulare con la Città Metropolitana/Provincia che consente di dilazionare nel tempo l’inserimento di persone con disabilità – e la possibilità di richiedere esoneri – facoltà data al datore di lavoro soggetto agli obblighi del collocamento mirato, in presenza di particolari condizioni dell’attività lavorativa, di non effettuare l’assunzione a fronte del pagamento di un contributo.
La compensazione territoriale permette alle aziende che hanno, in una unità produttiva o in un’impresa del gruppo, un numero di lavoratori disabili superiore rispetto a quello prescritto di utilizzare l’assunzione in eccesso a copertura delle assunzioni obbligatorie da fare nell’unità produttiva di un’altra Provincia. Ciò può avvenire tra le unità della stessa azienda oppure tra le sedi delle diverse imprese del gruppo
Infine, ci sono situazioni che possono comportare una sospensione temporanea degli obblighi, come la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, il contratto di solidarietà o la mobilità/licenziamento collettivo. La comunicazione di sospensione va fatta al Servizio provinciale della sede legale dell’azienda, anche se la procedura riguarda più province, allegando una copia degli accordi sindacali e/o ministeriali/regionali.