Sospesa la decisione del TAR Lazio che imponeva lo stop all’obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti stabilito dal MIMIT con un decreto dello scorso marzo. Il Consiglio di Stato ha sospeso l’esecutività della sentenza.
Il motivo è la necessità di un più approfondito esame della questione, da svolgere nella sede di merito. L’udienza pubblica per la discussione è fissata per l’8 febbraio 2024.
Dunque, fino a nuovo pronunciamento torna l’obbligo in capo ai gestori delle pompe di benzina di esporre i prezzi medi dei carburanti, mediante idonea cartellonistica.
Il TAR, lo ricordiamo, solo poche settimane fa aveva accolto il ricorso presentato da Fe.Gi.Ca. – Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini, F.I.G.I.S.C. – Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti e da alcuni esercenti.
Per il Tribunale sarebbe illegittima la pretesa di comunicazione dei prezzi medi dei carburanti mediante l’esposizione di appositi cartelli presso le stazioni di servizio. Secondo i ricorrenti si trattava di obblighi sproporzionati, ingiustamente afflittivi ed irragionevoli, in grado di nuocere al regime di libera concorrenza e soprattutto esponendo i distributori di carburante a sanzioni eccessivamente gravose.
Il Consiglio di Stato, tuttavia, dopo il ricorso del Ministero dei Trasporti, ha stabilito la sospensione degli effetti della sentenza del TAR del Lazio.
Per il MIMIT, la norma sull’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti ha dimostrato la sua efficacia, come testimonia la progressiva discesa dei prezzi.
Per il CdS, nella valutazione degli interessi in funzione delle diverse esigenze, appare prevalente «quello del mantenimento dello stato delle cose».