La Regione Veneto punta sulla piattaforma Sibonus di Uniocamere per la compravendita di crediti edilizi incagliati: in arrivo c’è un bando regionale per la cessione dei crediti territoriali, limitata ad una platea di beneficiari con specifici requisiti ISEE.
Si tratta di una delle declinazioni della nuova tendenza, che vede il tentativo di smobilizzo dei crediti da Superbonus incagliati da parte delle società partecipate dalle Regioni.
Cessione crediti territoriali: si può fare
Sulla scia di quanto avventuo in Basilicata, attraverso direttive e leggi regionali per l’acquisto di quota di crediti giacenti nei cassetti fiscali tramite società partecipate dalla Regione, anche il Veneto tenta una propria strada. Stanno definendo piani analoghi anche Lombardia, Lazio e Piemonte Liguria, Umbria, Puglia, Calabria, Abruzzo e Sicilia.
Si tratta di un meccanismo che coinvolge gli Enti pubblici regionali ma che tiene conto del divieto previsto dal DL 11/2023. Come? Selezionando enti pubblici economici regionali aventi natura di enti strumentali controllati dalla Regione e società controllate non comprese nell’elenco delle PA con esplicito divieto. Dal canto suo, il Governo procede a non impugnare le singole leggi regionali.
Apripista è stata la Basilicata, grazie alla Legge regionale 20/2023, che permette l’acquisto in compensazione dei crediti edilizi su base annua. A ruota ne sono seguito subito altre.
Come procedere per lo smobilizzo crediti edilizi regionali
Il meccanismo più efficace da seguire quello della Basilicata: le Regioni procedono in questa direzione dopo incontri tecnici con l’Agenzia delle Entrate finalizzati a definire uno specifico protocollo operativo. L’obiettivo è ottenere che il Governo non impugni le leggi regionali in materia, pertanto è fondamentale operare secondo un “solco sicuro”.
La procedura prevede infine il ricorso a una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta dei crediti, previa delibera o bando volti a stabilire i criteri di acquisto dei crediti.