Tanto tuono che piovve: il Governo fa parziale marcia indietro (e in parte cede alle minacce di Ryanair), preparando un emendamento al Decreto Asset che stralcia il massimale per le tariffe dei voli nazionali verso le isole, riabilita il diritto ad applicare tariffe dinamiche ma preserva lo stop alla profilazione nei collegamenti per le isole o durante picchi stagionali ed emergenze.
A sorvegliare sugli abusi sarà l’Antitrust, che nel suo monitoraggio si affiderà alle direttive UE ed alla normativa nazionale in materia di concorrenza, con ulteriori poteri rispetto a quelli attuali.
Caro voli: ritornano le tariffe dinamiche
L’emendamento al provvedimento – annunciato dallo stesso Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – sarà presentato al Senato, dove il decreto attende di completare il suo iter di conversione in legge. Secondo le anticipazioni di stampa, dal testo sparirà il divieto di fissazione dinamica delle tariffe in relazione al tempo di prenotazione.
Significa che le compagnie aeree potranno continuare ad aumentare (anche oltre il 200%) i prezzi dei biglietti man mano che i voli si riempiono, tranne nei casi in cui si configura un abuso di posizione dominante.
Cosa impedirà che fiorisca una giungla di tariffe stellari? Il (potenziato) controllo dell’AGCM, che già oggi dovrebbe tutelare i consumatori dagli abusi delle aziende, ma che potrà appellarsi alle a nuove declinazioni della normativa italiana contro gli abusi di posizione dominante.
Antitrust contro il coordinamento algoritmico delle tariffe
In Italia, l’unica norma di riferimento applicabile in questo caso è la Legge 287/1990, che vieta l’abuso di posizione dominante. Con il nuovo emendamento, tale riferimento normativo potrà essere utilizzato anche per accertare l’eventuale coordinamento algoritmico delle tariffe praticate dalle compagnie aeree.
All’AGCM spetterà dunque il compito di verificare che, tramite tali strumenti, non si determinino pratiche concordate o abusi di posizione dominante.
In questo caso l’Antitrust potrà procedere contro i vettori, nel caso in cui il prezzo dei biglietti superi del 200% la tariffa media nelle rotte per le isole, in coincidenza con disastri naturali o nei periodi di picco turistico.
Inoltre, potrà avviare un’istruttoria sulla modalità di profilazione degli utenti attraverso gli algoritmi per determinare una tariffa. Per le rotte nazionali da e per le isole e durante i picchi di domanda resta vietato:
l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporta un pregiudizio al comportamento economico dell’utente.