ARERA ha emanato una serie di delibere che, assieme, compongono una vera e propria riforma nell’ambito del servizio di gestione e della tassazione legata ai rifiuti urbani, seguendo le più recenti disposizioni normative in materia per il riordino dei servizi pubblici locali.
Queste riforme puntano alla tutela della concorrenza e alla promozione delle operazioni “Salva mare” e dell’economia circolare, considerando il principio comunitario della responsabilità estesa del produttore (EPR).
Rifiuti urbani: Delibere ARERA di Riforma
Le nuove quattro delibere ARERA, disponibili sul sito www.arera.it, regolano aspetti cruciali per il funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti.
Queste delibere supportano una trasformazione che considera i rifiuti sempre più come una risorsa economica da valorizzare attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero, riducendo progressivamente la percentuale di rifiuti da trattare come scarto inutilizzabile.
Come cambia la tassa rifiuti: dal contratto alle tariffe
Le quattro delibere approvate riguardano diversi aspetti, tra cui la regolazione dei rapporti tra ente affidante e soggetto gestore, il monitoraggio di nuovi indicatori di efficienza delle attività di recupero e smaltimento, l’aggiornamento biennale 2024-2025 delle predisposizioni tariffarie e il meccanismo perequativo dei costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e volontariamente raccolti in mare.
- con la delibera 385 è stato approvato lo schema tipo di contratto di servizio per la regolazione dei rapporti tra ente affidante e soggetto gestore. Con questa delibera sono stati disciplinati i contenuti minimi essenziali del contratto di servizio, volti ad assicurare, per tutta la durata dell’affidamento, l’assolvimento degli obblighi di servizio pubblico, l’equilibrio economico-finanziario della gestione secondo criteri di efficienza, promuovendo il miglioramento delle infrastrutture e della qualità delle prestazioni erogate.
- con la delibera 387 si introduce il monitoraggio di nuovi indicatori di efficienza delle attività di recupero e smaltimento, secondo un approccio che tiene conto delle condizioni di partenza e dell’eterogeneità del parco impiantistico disponibile. Il set di indicatori si completa con quelli di affidabilità e performance delle infrastrutture degli impianti di trattamento, prevedendo – dal 1° gennaio 2024 – specifici obblighi di monitoraggio e trasparenza.
- con la delibera 389 sono state definite le regole per l’aggiornamento 2024-2025 delle tariffe con metodo MTR-2 (delibera 363/21), adeguandolo per ottemperare a quanto previsto dal Consiglio di Stato con sentenza n. 7196/23 sulla trattazione dei costi di prepulizia, preselezione o pretrattamento degli imballaggi plastici provenienti dalla raccolta differenziata. Sono state introdotte anche misure per la copertura dei maggiori oneri 2022 e 2023 a causa dell’inflazione e introdotta una riclassificazione degli elementi conoscitivi desumibili dai 6.000 PEF approvati.
- con delibera 386, infine, è stato istituito un meccanismo perequativo dei costi di gestione dei rifiuti pescati e raccolti in mari, laghi, fiumi e lagune. Il meccanismo, in coerenza dalla legge 60/22 Salva Mare è finalizzato a distribuire sulla collettività nazionale i relativi oneri, con una nuova componente della tassa rifiuti oppure della tariffa corrispettiva.