Si allontana la flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti e fa capolino una nuova ipotesi di tassa piatta al 15%: in commissione Finanze alla Camera è stato presentato (ma non ancora approvato) un emendamento del Governo in questo senso nell’ambito della Riforma Fiscale.
Come cambia la flat tax dipendenti in riforma fiscale
L’emendamento presentato dal Governo va in direzione di una tassazione agevolata al 15% su tredicesima mensilità, premi di produzione e straordinari oltre una certa soglia.
In base alle anticipazioni di stampa, l’emendamento sostituirebbe la parte della riforma in cui viene prevista la flat tax incrementale per i dipendenti, che resterebbe invece come ipotesi da valutare in via prospettica.
Tasse autonomi con ritenuta mensile
Un’altra modifica rilevante è poi prevista da un emendamento presentato invece dai relatori, che riguarda le modalità di versamento delle tasse da parte dei lavoratori autonomi. Si propone la riduzione della ritenuta d’acconto, e si prevede invece un meccanismo di versamento delle imposte con una periodicità mensile.
Resterebbe invariato il calcolo di acconto e saldo, ma cambierebbero le scadenze di pagamento (a cadenza mensile).
Non ci sono al momento indicazioni sull’entità della riduzione della ritenuta d’acconto (oggi è al 20%), e nemmeno sul modo in cui verrebbe applicata questa nuova regola. Si tratta comunque solo di una diversa modulazione della periodicità con cui si pagano le tasse e non di una modifica alla tassazione (il prelievo fiscale sul lavoratore resterebbe invariato).
I tempi di approvazione
I lavori parlamentari proseguono e già nei prossimi giorni sarà più chiaro l’esito dell’esame in commissione Finanze alla Camera. La fase di presentazione degli emendamenti si conclude alle 12 di mercoledì 21 giugno, nel frattempo la commissione sta già procedendo all’esame di quelli depositati.
La riforma fiscale dovrà poi arrivare nell’aula di Montecitorio e, quando approvata, passare in Senato. Vista l’importanza della materia, si può prevedere che anche a Palazzo Madama ci saranno modifiche, pertanto sarà di conseguenza necessaria una terza lettura alla Camera.
L’obiettivo del Governo è quello di arrivare all’approvazione definitiva entro la pausa estiva, in modo da poter poi approvare i primi decreti attuativi a inizio 2024. La riforma fiscale è infatti una legge delega, che contiene criteri e linee guida da declinare attraverso decreti legislativi attuativi approvati dal Governo.