Ci sono nuovi dettagli sul veicolo finanziario a cui il Governo sta lavorando per sbloccare il mercato dei crediti edilizi incagliati. Capitale aperto a banche ma anche altri investitori, il veicolo acquista i crediti dalle banche e li rivende alle imprese, che li usano per compensare le tasse. Con l’intermediazione delle Esco, energy service company, e di altre società come Enel X, fra i promotori dell’iniziativa.
Ci sono voci su un ruolo per Artgiancassa, controllata dal gruppo Bnl Bnp e partecipata da Confartigianato, che potrebbe essere il veicolo finanziario.
Il punto è il seguente: ci sono 19 miliardi di crediti edilizi incagliati, che sostanzialmente paralizzano il mercato. La legge di conversione del decreto Superbonus, ha previsto misure in questo senso, come la possibilità per le banche di convertire il 10% dei crediti in BTP decennali. Nel frattempo, il Governo sta mettendo a punto una nuova piattaforma di acquisto e vendita dei bonus ceduti alle imprese. Con il risultato che le banche potranno riprendere l’attività di cessione, e anche quella di acquisto dei crediti edilizi, e il mercato viene sostanzialmente allargato.
Come funziona la nuova piattaforma
Il nuovo veicolo potrà vendere i crediti al sistema industriale, che può utilizzare i crediti in compensazione delle imposte. In questa operazione ha un ruolo centrale Enel X, par di capire con la funzione da ponte fra il veicolo finanziario e il mondo industriale, utilizzando le ESCO «per raggiungere un elevato controllo sulla certezza del credito» spiega il Ceo, Francesco Venturini, al Sole 24 Ore. Il quale chiarisce il meccanismo allo studio: una società bancaria con «il compito di reperire liquidità sul mercato a rendimenti contenuti e consentire l’acquisto dei crediti fiscali dalle imprese a prezzi fair».
Il veicolo finanziario
Questo veicolo finanziario può essere sottoscritto da banche a altri investitori, si parla di possibile coinvolgimento di CDP, Cassa depositi e prestiti. Nel’ambito della progettazione del veicolo finanzirio, coem detto, ci sono ipotesi di un ruolo di Artigiancassa.
Il sottosegretario del ministero per l’Economia, Federico Freni, spiega al Sole 24 Ore che «per fare quest’attività è necessaria una licenza bancaria», e che si pensa a un veicolo «partecipato, con un equity aperto e quindi con la possibilità di rilevare quote di capitale, dove chi vuole dare il suo contributo lo può fare. Poi si può essere coinvolti nell’operazione anche in altri modi: ad esempio vendendo crediti al veicolo, oppure partecipando al suo finanziamento. Noi auspichiamo che ci sia una risposta unitaria, anche se la concorrenza è benvenuta ed è sempre sana. Il valore aggiunto del progetto è la capacità di realizzare un match preciso tra crediti acquistati e crediti che possono essere venduti. Noi non riteniamo che questa debba essere una soluzione esclusiva, nel momento in cui le banche riaprono l’acquisti dei crediti a noi va benissimo che ci siano soluzioni concorrente. Per noi l’importante è risolvere il problema dell’incaglio dei crediti fiscali».
Il nodo crediti incagliati nel mercato delle cessioni
Il mercato della cessione dei crediti, lo ricordiamo, ha avuto un consistente ridimensionamento con il decreto Superbonus appena convertito in legge, provvedimento che ha bloccato dal 17 febbraio scorso le cessioni dei crediti sulle nuove ristrutturazioni e sui nuovi interventi edilizi. Con una serie di eccezioni, relative a lavori che erano già stati deliberati, o ad altre particolari fattispecie, non è più possibile fare sconto in fattura e cessione del credito per lavori successivi al 17 febbraio scorso. Per gli interventi invece che erano già stati realizzati o decisi facendo la cessione del credito, i nuovi strumenti messi in campo che sbloccano il mercato potranno essere utili a perfezionare le operazioni.