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Decreto Superbonus, nuovi emendamenti a favore delle imprese

di Anna Fabi

Pubblicato 27 Marzo 2023
Aggiornato 28 Marzo 2023 06:49

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Decreto Cessioni Superbonus: niente responsabilità per cessionari e detrazioni in 10 anni per le imprese, comunicazione al Fisco flessibile ma entro marzo.

Niente responsabilità in solido per chi acquista crediti da Superbonus da una banca e detrazione in dieci anni per banche e imprese che acquisiscono bonus edilizi, proroga termini per il 110 delle villette, comunicazione al Fisco flessibile per le spese 2022 cedute alle banche: sono gli ultimi emendamenti al Decreto Cessioni in commissione Finanze alla Camera. Si aggiungono a quello che ammette alla cessione anche i lavori in edilizia libera per i quali erano già state avviate pratiche di pagamento o accordi formali allo scorso 17 febbraio.

Il testo definitivo della legge di conversione del provvedimento sarà quello uscente dalle operazioni di voto sui correttivi, che dovrà poi approdare in Aula alla Camera. Vediamo in sintesi come sta cambiando il decreto.

DL Superbonus: le modifiche alla Camera

La legge di conversione del dl 11/2023 (che ha abolito dal 17 febbraio 2023 la possibilità di effettuare sconti in fattura e cessioni del credito derivanti da interventi edilizi agevolati) sta intervenendo su diversi fronti: i chiarimenti sui requisiti da possedere al 17 febbraio scorso per continuare a fare le cessioni e le misure per sbloccare il mercato delle cessioni.

Emendamenti al DL 11/2023

  • Sconto in fattura e cessione del credito ammesso anche per lavori in edilizia libera concordati al 17 febbraio scorso, ad esempio nel caso in cui a tale data fosse già stato versato un acconto ma anche solo siglato un accordo vincolante tra le parti: è una misura che introduce flessibilità rispetto al precedente paletto che prevede l’inizio dei lavori al 17 febbraio.
  • Responsabilità in solido: il perimetro dell’esclusione si allarga a coloro che acquistano il credito da una banca, che deve rilasciare un’attestazione di possesso della documentazione relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta. Questo documento attesta che sono avvenuti tutti i controlli sulla regolarità delle operazioni.
  • Detrazione in 10 anni per banche e imprese che acquistano crediti d’imposta edilizi, mentre per le persone fisiche il correttivo è ancora de confermare, ma ci sono in questo senso delle anticipazioni sia da parte del Sottosegretario All’Economia Federico Freni, sia da parte del Ministro Giancarlo Giorgetti, dunque bisogna attendere il testo del provvedimento dopo le votazioni per avere le certezze del caso.
  • Superbonus villette: per le unifamiliari che hanno effettuato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022, un emendamento riformulato rinvia il termine per concludere la spesa e godere ancora del 110% da 31 marzo al 30 settembre 2023.
  • Comunicazione all’Agenzia delle Entrate: la comunicazione al Fisco sull’esercizio dell’opzione per la cessione del credito, che va effettuata entro il 31 marzo, può essere inviata anche prima della conclusione dell’accordo di cessione.

Proroga cessioni 2022

Per non perdere le cessioni e gli sconti in fattura sulle spese 2022, in particolare, un emendamento riformulato del relatore Andrea de Bertoldi consente di effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate con remissione in bonis entro il 30 novembre, pagando una sanzione di 250 euro.

Dunque, la scadenza non si sposta ma allarga le maglie dei potenziali beneficiari, limitatamente però ai cessionari, ossia alle sole cessioni verso banche, società appartenenti a gruppi bancari ed intermediari finanziari o assicurativi.

Il nodo crediti incagliati

Il punto attorno al quale ruotano le ultime decisioni è lo sblocco del mercato dei crediti incagliati. Su questo punto, gli emendamenti conclusivi sono attesi entro lunedì 27 marzo (votazioni previste alle ore 19). Fra le ipotesi considerate c’è la possibilità per le banche e le imprese di utilizzare gli F24 dei clienti oppure, per le sole banche, di convertirli in Btp a 10 anni.

=> Calcolo cessione del credito

Per lo sblocco dei crediti incagliati, in realtà, si pensa più che altro a soluzioni di mercato (banche e Poste), con l’ipotesi di una piattaforma vendita gestita da una partecipata dello Stato