Marcia indietro della UE sullo stop alle immatricolazioni di auto a benzina dal 2035: il necessario voto del Consiglio Europeo sul Regolamento (che era già stato approvato dal Parlamento UE) per le emissioni zero di auto e furgoni nuovi è stato rinviato a data da destinarsi.
La presidenza di turno svedese ha annunciato che il punto non è più in agenda. Sembra dunque allontanarsi l’ipotesi di approvazione definitiva della Direttiva, la cui applicazione avrebbe un impatto notevole sul settore Automotive.
La decisione è stata presa dal Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti dei Governi degli Stati membri dell’Unione europea), che prepara i lavori delle riunioni del Consiglio. Tra i paesi contrari c’era anche l’Italia oltre a Polonia e Ungheria, ma anche i dubbi della Germania alla fine pare abbiano prevalso.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea che «la decisione del rinvio su stop ad auto e benzina è un segnale importante”, e auspica una «riflessione comune per una competitività sostenibile”. L’Italia si era già espressa e favore di una maggior neutralità tecnologica. Fra i motivi di perplessità rispetto alla Direttiva, tanto temuta dalle case automobilistiche, c’è infatti anche l’eccessivo sbilanciamento sul fronte elettrico a scapito di altre ipotesi green, come l’idrogeno o nuovi carburanti.
Il Regolamento europeo sul rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 per autovetture e veicoli commerciali leggeri nuovi prevedrebbe lo stop alle immatricolazioni dal 2035 per le nuove produzioni con motore endotermico. Ma al momento l’iter di approvazione segna una significativa battuta d’arresto.