La proroga del Superbonus 110% per i condomini che presentano la Cilas entro la fine dell’anno (anche per lavori con demolizione e ricostruzione) resta condizionata la fatto che ci sia una delibera assembleare approvata entro lo scorso 18 novembre 2022. Quest’ultimo requisito, introdotto previsto dal Decreto Aiuti quater, è in via di conferma ma con alcune rimodulazioni, inserite tra gli emendamenti del Governo alla Legge di Bilancio, il cui iter di approvazione è tuttavia in forte ritardo.
L’altra strada per accedere alla deroga è in alternativa quella già tracciata dal DL Aiuti quater: la delibera del condominio può essere approvata in una data successiva al 18 novembre, ma solo a condizione che il titolo edilizio (la Cilas) sia presentata entro il 25 novembre. Diversamente, dal primo gennaio 2023 l’agevolazione scende al 90%.
Attenzione: la data della delibera condominiale deve essere attestata da dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rilasciata ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445/2000, rilasciata dall’amministratore oppure dal condòmino che ha redatto il verbale dell’assemblea.
Per avere certezze su tutte le opzioni bisogna attendere il 21 dicembre, quando si conoscerà il testo definitivo della Legge di Bilancio, con l’arrivo del provvedimento nell’Aula di Montecitorio. I successivi passaggi, compreso l’intero dibattito in Senato, saranno blindati da voto di fiducia.
Se le modifiche annunciate saranno approvate, le regole per il Superbonus 2023 sarebbe le seguenti:
- 90% per tutti i nuovi lavori non deliberati entro le scadenze concesse in deroga;
- 110% per lavori condominiali deliberati entro il 18 novembre 2022 e con Cilas entro il 31 dicembre 2022 oppure con delibera entro il 24 novembre e Cilas entro il 25 novembre;
- 30% fino al 31 marzo 2023 per villette con 1/3 dei lavori ultimati entro settembre 2022 e reddito calcolato in base al quoziente familiare (da 15mila euro).
Nei prossimi giorni sarà chiaro il quadro della situazione considerato che ormai non c’è più tempo per ulteriori indugi: se non si approva la Manovra entro fine anno si entra in esercizio provvisorio. I relatori riferiranno in Aula giovedì 22 dicembre.