Per favorire lo sblocco dei bonus incagliati, in fase di conversione in legge del DL Aiuti quater è stato presentato un nuovo emendamento che aumenta da due a tre le cessioni del credito alle banche. Previsti anche prestiti ponte per le imprese con crediti non liquidati con garanzia pubblica.
Più complesso, invece, il capitolo Superbonus, in attesa di eventuali allentamenti almeno fino a fine anno. La situazione è ancora in forte evoluzione e le novità definitive si conosceranno solo ad approvazione avvenuta delle relative norme al momento in discussione in Parlamento.
Norme, al plurale, perché le ultime indiscrezioni parlano di una sorta di doppio binario, con alcuni cambiamenti previsti dagli emendamenti al DL Aiuti quater e altri inseriti nella Legge di Bilancio. In particolare la potenziale proroga al 31 dicembre della Cilas per l’agevolazione al 110%, che potrebbe essere inserita in Manovra.
Vediamo cosa prevedono gli emendamenti presentati e quali sono le richieste in cerca di accordo.
Ampliamento cessione dei crediti
Per quanto riguarda lo sblocco dei bonus incagliati e gli allentamenti sulle cessioni dei crediti, c’è un emendamento al Decreto Aiuti quater (presentato, non ancora approvato). Prevede di alzare a tre le cessioni verso gli intermediari qualificati (banche e assicurazioni).
Attualmente, il meccanismo delle cessioni dei crediti è così regolato: sono possibili al massimo quattro cessioni, di cui la prima libera (quindi, anche verso imprese, per esempio), due solo verso intermediari abilitati (le banche, appunto), e una da parte delle banche solo verso i propri correntisti (che devono avere partita IVA). La modifica allo studio amplia quindi una di queste possibilità, consentendo fino a tre cessioni verso le banche. La terza cessione qualificata sarà applicabile anche ai crediti d’imposta già comunicati al Fisco.
Si prevede inoltre la possibilità di fornire garanzie SACE su finanziamenti alle imprese con bonus incagliati. L’obiettivo evidente è quello di rendere il più fluido possibile il mercato della cessione dei crediti, che periodicamente si incaglia.
Di questo possibile potenziamento ha parlato anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a un question time alla Camera. Sono in elaborazione modifiche che «consentiranno una maggiore circolazione dei titoli tra gli intermediari qualificati e che garantiranno dei cosiddetti prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti».
Proroga per Superbonus 100%
Il Decreto Aiuti quater (176/2022), come noto, ha depotenziato il Superbonus, facendo scendere l’aliquota agevolativa al 90% a partire dal primo gennaio 2023 rispetto al precedente 110%. Il provvedimento, in vigore dal 19 novembre, è attualmente in Senato per la conversione in legge (dovrà poi passare alla Camera) ed è fra le più dibattute.
Al momento, possono applicare il 110 anche se i lavori proseguono nel 2023 i condomini che hanno presentato la Cilas ( il titolo edilizio necessario), entro il 25 novembre. In tutti gli altri casi, invece, l’aliquota scende al 90%. L’ipotesi allo studio è la proroga del termine per la Cilas al 31 dicembre, consentendo quindi a una platea più ampia di contribuenti di poter utilizzare l’agevolazione al 110% anche l’anno prossimo.
Sembrava che su questo punto ci fosse un accordo di massima mentre nelle ultime ore pare ci sia stato un dietrofront, seguito da una nuova ipotesi: inserire la proroga nella Legge di Bilancio, così da anticiparne la potenziale entrata in vigore (il 1° gennaio) senza dover attendere la conclusione dell’iter parlamentare del DL Aiuti quater (età gennaio).
Il voto sugli emendamenti in Manovra è in corso in questi giorni e terminerà entro il 20 dicembre, quindi entro questa data ci potranno avere certezze su questa nuova ipotesi.