A rischio 33mila imprese e 150mila posti di lavoro se non si sbloccano i 6 miliardi di bonus fiscali incagliati nei cassetti fiscali delle aziende che hanno anticipato i costi dei lavori tramite sconto in fattura.
Per aggirare la mancanza di capienza fiscale di banche e Poste, il Ministero dell’Economia sta studiando una serie di soluzioni. Vediamo tutte.
Compensazione Bonus in F24
L’idea è quella di compensare automaticamente crediti maturati e superbonus. ANCE e ABI avevano proposto un tetto pari al 10% dello sconto fiscale, il MEF controbatte con l’1% spalmato in più anni, per neutralizzare l’impatto della misura sul debito pubblico.
Fondo di garanzia per crediti inesigibili
Un altro strumento al vaglio ministeriale sarebbe la creazione di un fondo di garanzia di ultima istanza presso Cassa Depositi e Prestiti relativo ai crediti inesigibili perché basati su procedure irregolari. Permetterebbe ai cessionari come banche e Poste di avere maggiore flessibilità operativa.
Crediti diluiti e coefficienti di compensazione
Il DL Aiuti quater già permette di frazionare le somme cedute fino a dieci anni, così da aumentare la capienza fiscale. Si sta ora studiando un sistema di coefficienti di compensazione per acquistare crediti senza ampliarne la durata temporale
Sterilizzazione clausola crediti bloccati
C’è poi la questione dei crediti sequestrati, che si attestano sui 3,6 miliardi di euro. Al
Il MEF si definendo una disposizione retroattiva per deresponsabilizzare le banche per i crediti acquistati in buona fede anche se legati a frodi, separando credito di imposta (che si salverebbe) e detrazione (che rimarrebbe sequestrata).
Superbonus 110%
Per quanto riguarda invece la proroga al 31 dicembre 2022 per la presentazione della Cilas ai fini del Superbonus 110%, secondo le anticipazioni sarà concessa laddove ci sarà una delibera condominiale di approvazione dei lavori approvata entro il 24 novembre.