La prima considerazione da fare sul capitolo dedicato alle imprese di questa Legge di Bilancio 2023, è che le misure sono relativamente poche. In vista, in base a quanto ha dichiarato Giorgia Meloni, c’è un provvedimento interamente dedicato alla promozione del Made in Italy, probabilmente come decreto collegato nell’ambito della sessione di bilancio.
Le misure già inserite in Manovra, nel frattempo, sono le seguenti: rifinanziamento del Fondo Garanzia PMI, proroga del credito d’imposta per la quotazione in Borsa delle PMI, niente plastic tax e sugar tax fino al 2024, oltre a una serie di misure sul lavoro, come la proroga delle decontribuzioni sulle nuove assunzioni.
Inoltre, per contrastare il caro energia, il Governo potrebbe istituire ulteriori misure dopo il 31 marzo, se lo scenario economico lo renderà necessario, utilizzando in via prioritaria risorse derivanti da eventuali maggiori entrate e risparmi di spesa: è quanto indicato nella premessa al Documento Programmatico di Bilancio per il 2023 inviato a Bruxelles e trasmesso al Parlamento.
Vediamo tutto.
Il pacchetto imprese in Manovra
Partiamo dalle misure per le imprese vere e proprie. Come detto, viene rifinanziato il Fondo di garanzia PMI: c’è un miliardo di euro a disposizione del fondo che fornisce la garanzia per le operazioni di finanziamento (prestiti e mutui), oltre a erogare una serie di altri servizi, specificamente dicati alle PMI: rating, microcredito, convenzioni con i Confidi.
C’è poi la proroga del credito d’imposta sulle spese di consulenza sostenute per la quotazione in Borsa delle PMI. L’agevolazione è al 50% fino a un massimo di 200mila euro e si utilizza in compensazione.
Per quanto riguarda sugar tax e plastic tax c’è l’ennesimo rinvio. Queste due tasse dovevano entrare in vigore nel 2023, la manovra ne fa slittare l’entrata in vigore al 2024.
Crediti d’imposta contro il caro energia
All’interno del pacchetto contro il caro energia c’è il credito d’imposta sule bollette di energia e gas, che sale al 45% per le imprese energivore e al 35% per le altre. La proroga è prevista per il primo trimestre 2023. Anche questi crediti d’imposta si utilizzano in compensazione, ma sono cedibili ad altri soggetti, i quali poi a loro volta hanno a disposizione due ulteriori cessioni, solo verso banche e intermediari finanziari.
Interventi in ambito lavoro e assunzioni
Infine, ci sono una serie di misure che riguardano il lavoro.
Ci sono per prima cosa gli esoneri contributivi per le nuove assunzioni, pari al 100% fino a un tetto di 6mila euro per ciascun lavoratore, che riguardano in particolare le donne, i giovani, i percettori di reddito di cittadinanza. Queste agevolazioni si applicano anche alla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato.
Il taglio del cuneo fiscale, pari a due punti per i dipendenti con stipendio fino a 35mila euro e tre punti per chi guadagna fino a 20mila, va invece a totale vantaggio del lavoratore, nel senso che lo sconto contributivo va a incrementare il netto in busta paga e non si risolve al momento in un risparmio per le imprese. Il Governo intende però, entro fine legislatura, arrivare ad un taglio del 5% almeno del cuneo fiscale, di cui due terzi a beneficio del lavoratore e un terzo a beneficio dell’azienda.
Per le aziende si segnala anche il ritorno dei buoni lavoro. Si potranno adottare per le prestazioni occasionali e il lavoro stagionale in determinati settori, come Agricoltura, HoReCa e Servizi alla persona, fino a 10mila euro.
Infine, è prorogato fino al 31 dicembre 2023 anche l’incentivo per le nuove iscrizioni alla previdenza agricola di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, regolamentato dall’articolo 1, comma 503, della legge 160/2019.
Misure in arrivo per il Made in Italy
Da sottolineare, sempre sul fronte delle misure per le imprese, un annuncio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fatto nel corso dell’assemblea di Confartigianato il 22 novembre, in base al quale il Governo sta preparando un provvedimento dedicato a valorizzazione, promozione, e tutela del Made in Italy, con misure di tutela dei marchi e del diritto di proprietà intellettuale, e misura di lotta alla concorrenza sleale.