Il Governo Meloni termina il passaggio parlamentare con la richiesta di fiducia al Senato: nel corso delle repliche al dibattito, la premier ha fornito una serie di precisazioni sui punti programmatici che intende affrontare.
Flat tax incrementale
La flat tax incrementale, per esempio, consiste nell’applicazione della tassazione piatta al 15% alla parte che eccede il reddito rispetto al triennio precedente.
La nuova pare ricalcare la quella depositata dalla Lega nel 2019 e riguardante la sperimentazione di una tassazione agevolata (IrpefIresPlus) per coloro che dichiarano una certa percentuale in più rispetto all’anno precedente: su questa quota incrementale scatterebbe la flat tax al 15% in sostituzione delle altre tasse. Ma per i dettagli della nuova proposta è necessario attendere che venga messa nero su bianco dall’attuale esecutivo, per capire a chi si applica e con quali requisiti.
Aumento soglia contanti
In riferimento alla proposta di legge depositata oggi da Matteo Salvini per portare a 10mila euro il tetto al contante, Meloni ha annunciato che la misura si farà: dunque, a breve si alzerà il tetto alla soglia del contante. La premier si è poi espressa a favore della misura esplicitando l’appoggio alla proposta di legge depositata dalla Lega per alzare il tetto al contante dagli attuali 2mila fino a 10mila euro.
Lavoro: salati e tasse
La premier ha poi ribadito una serie di posizioni sulle tematiche del lavoro, per esempio in materia di salario minimo:
Il contrasto al lavoro povero è una priorità per tutti noi. Ma bisogna capire quale è il modo migliore per farlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione a questo problema ma piuttosto uno specchietto per le allodole perchè tutti sappiamo bene” che ci sono “contratti collettivi nazionali che hanno già dei salari minimi.
Meloni aggiunge anche che i paesi con elevata applicazione del contratto collettivo hanno meno basso salario e salari minimi più elevati, e ribadisce quindi che la vera sfida è quella di estendere i contratti, e la contrattazione collettiva.
Piuttosto, il Governo Meloni punterà sul taglio del cuneo fiscale, riducendo il costo del lavoro per chi assume e puntando a tagliare la tassazione fino a 5 punti nel medio periodo. L’intervento di agevolazione sulle assunzioni, in applicazione del principio “più assumi meno paghi”, è di medio termine. Quindi, non necessariamente rientrerà fra le misure in Manovra 2023.
Legge di Bilancio 2023
Meloni ha fornito ulteriori dettagli su alcuni provvedimenti in cantiere in vista della Legge di Bilancio: tra questi, la revisione della tassa degli extra-profitti delle imprese energetiche, da redistribuire per finanziare le misure a sostegno di famiglie e imprese. In pratica, la tassa sugli extraprofitti verrà replicata per finanziare i prossimi provvedimenti economici.
Le priorità da affrontare sono il caro bollette e carburante, Meloni ha ribadito che il Governo continuerà sulla strada delle agevolazioni. Quindi, verranno prorogati gli sconti e i crediti d’imposta. Per il taglio delle accise è anche necessario un decreto per rendere operativa l’eventuale proroga in tempi adeguati.
Prossimi appuntamenti confermati nel discorso programmatico: le emergenze economiche immediate (tramite un DL Aiuti-quater o più probabilmente un Decreto Bollette di proroga) e la Legge di Bilancio.