Per importi superiori a mille euro, l’imposta di successione si può pagare a rate. Lo conferma l’Agenzia delle Entrate in risposa al dubbio di un contribuente. Il riferimento normativo è l’art. 38 del decreto legislativo n. 346/1990 (Testo unico sulle imposte per successioni e donazioni), come modificato e integrato dal Dlgs n. 159/2015.
Vediamo come e quando si configura la possibilità di pagamento rateale delle tasse sulla successione.
Imposta di successione a rate: come funziona?
In base alla normativa vigente, chi si avvale dell’opzione di pagamento rateale per la liquidazione dell’imposta sulla successione, ammessa per importi dovuti non inferiori a mille euro, deve versare:
- il 20% dell’imposta entro 60 giorni da quello in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione;
- la restante quota in rate trimestrali (8 rate sotto i 20mila euro, 12 rate per importi superiori).
Le rate vanno in scadenza l’ultimo giorno di ciascun trimestre e sugli importi sono applicati anche gli interessi, calcolati dal primo giorno successivo al pagamento dell’anticipo del 20%. Il codice tributo per il modello F24 è A147 “Successioni – Imposta di successione – Avviso di liquidazione dell’imposta”.
=> Imposte di successione: guida alla rateazione
Decadenza dalla rateazione
In caso di mancato pagamento secondo i termini indicati, si decade dalla rateazione e l’importo dovuto, ridotto della somma versata, è iscritto a ruolo con sanzioni e interessi. La decadenza si può evitare in caso di:
- insufficiente versamento della rata per una frazione non superiore al 3% e in ogni caso a 10mila euro;
- tardivo versamento della somma dovuta ( pari al 20%) non superiore a 5 giorni.