Premessa d’obbligo: per l’entrata in vigore delle ulteriori novità sulla cessione dei crediti edilizi inserite nella legge di conversione del Decreto Aiuti bisogna attendere la fine dell’iter parlamentare, prevista per metà luglio ma nel frattempo, in commissione alla Camera è stato approvato un emendamento che apre la quarta cessione a una platea più ampia di soggetti.
La settimana in corso, che dovrebbe terminare con il via libera delle Commissioni Bilancio e Finanze, dovrebbe essere decisiva, con la conclusione dei lavori in commissione e l’approdo del testo in Aula a Montecitorio, il 4 luglio. Poi, il decreto Aiuti passa al Senato, l’approvazione definitiva deve avvenire entro il 16 luglio.
L’emendamento concede l’apertura della quarta cessione verso tutte le Partite IVA correntiste della banca cedente. In pratica, le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere il credito a tutti i soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti, purché abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente.
Attualmente, invece, tale cessione verso i correntisti (non necessariamente la quarta in ordine cronologico), è possibile solo verso il segmento dei clienti professionali come definito dalla Consob, ossia: banche, assicurazioni, agenti di cambio, fondi pensione, imprese con requisiti minimi dimensionali (almeno due dei seguenti: totale bilancio 20 milioni di euro, fatturato netto 40 milioni di euro, fondi propri 2 milioni di euro).
Viene così previsto un ulteriore strumento per sbloccare il mercato dei crediti edilizi incagliati sulla piattaforma dell’Agenzia dell’Entrate, non accettati dalle banche per esaurita capacità fiscale e pertanto bloccati in un limbo infinito, dopo essere stati anticipati dalle aziende per eseguire i lavori, senza tuttavia poter essere incassati in moneta liquida per limitato campo d’azione delle banche, che non li accettano temendo di non poterli smaltire o cedere a loro volta.
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Non sembra siano passate, invece, le ipotesi di spalmare anche sul 2022 i crediti acquisiti nel 2021, e la proroga del Superbonus 110% sulle villette. Quest’ultimo, quindi, si può utilizzare fino alla fine del 2022, ma con almeno il 30% dei lavori terminati entro la fine di settembre.
(Articolo aggiornato il primo luglio 2022)