Possibile una ulteriore cessione del credito (per Superbonus e altre agevolazioni edilizie) da parte della banca verso i propri correntisti ma non solo al quarto passaggio, mentre per la frazionabilità del credito (già prevista per le singole annualità) non ci sono i margini per ulteriori flessibilità, perché incompatibile con l’attribuzione di un codice identificativo univoco al credito ceduto, prevista dall’attuale normativa.
Sono le anticipazioni fornite dal ministero dell’Economia, Daniele Franco, in sede di question time alla Camera, sull’orientamento del Governo in materia di bonus edilizi, in merito ai quali si conferma anche la proroga al 30 settembre per il SAL al 30% dei lavori complessivi al fine della fruizione del Superbonus villette.
Nuova cessione del credito: non solo quarta
In Gazzetta ufficiale è stata pubblicata la legge di conversione del Decreto Energia-Bollette (Dl 17/2022), quindi è in vigore la quarta cessione del credito. Entro pochi giorni, tuttavia, sarà integrata dalle novità del Decreto Aiuti. In pratica, mentre diventa operativa la nuova norma, consente la quarta cessione del credito alle banche verso i propri correntisti nel caso abbiano terminato quelle disponibili, sta per intervenire la modifica, richiesta nella risoluzione di maggioranza al DEF e confermata dal ministro Franco.
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Come funzionerà la quarta cessione allentata
Il nuovo meccanismo descritto dal ministro Franco si basa sulla «possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista e non solo al quarto passaggio». C’è però un paletto: «le nuove disposizioni dovrebbero prevedere che il correntista che acquista il credito in banca non possa, però, a sua volta effettuare ulteriori cessioni». E’ un punto importante, perché significa che le cessioni diventano quattro solo nel caso in cui quella nei confronti dei propri correntisti sia l’ultima, in caso contrario non è più possibile fare ulteriori operazioni.
Esempio: la banca acquista il credito relativo a un intervento agevolato con il Superbonus, come prima cessione. Se cede il credito a un proprio correntista, quest’ultimo non potrà effettuare ulteriori operazioni. Se invece lo cede a un’altra banca, o a uno dei soggetti vigilati ammessi, sarà possibile una quarta cessione verso i propri correntisti.
La fase transitoria
Al momento, in base alla legge in vigore, da maggio tutte le comunicazioni di prima cessione del credito rientrano nella normativa che consente la quarta cessione dopo una prima cessione libera ed altre due cessioni solo verso banche e istituti vigilati; la quarta, per adesso, resta confinata alla banca verso i propri correntisti come ultimo possibile step.
L’allentamento dei paletti alla quarta cessione sarà introdotta in un prossimo provvedimento normativo, si è limitato a dichiarare il ministro in Aula. In realtà, sembra probabile che la novità venga da subito inserita nel decreto Aiuti in preparazione, in modo da non sovrapporsi eccessivamente alla novità sulla quarta cessione.
Tracciabilità crediti dal 1° maggio
Certo, quale che sia la novità, sarà compatibile con il sistema di tracciabilità messo a punto, che prevede l’attribuzione di un codice (il cosiddetto bollino blu) alla prima richiesta di cessione, che segue poi l’operazione nel corso di tutte quelle successive. Anche questa è un’anticipazione di Franco, il quale esclude che ci possa essere un’ulteriore frazionabilità del credito oltre a quella annuale, proprio perché non c’è integrazione con il sistema del codice identificativo univoco.
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Ora bisogna attendere il provvedimento del Governo per capire come si potrà utilizzare, e da quando, l’ulteriore flessibilità che viene inserita sulla quarta cessione, non più legata al quarto passaggio ma utilizzabile in tutti i passaggi. Bisogna capire se tale novità potrà applicarsi alle operazioni oggetto di prima comunicazione dal 2 maggio oppure se ci sarà una nuova data.
Altre novità in arrivo: Superbonus villette
In arrivo anche la proroga del Superbonus villette, anch’essa richiesta dalla risoluzione di maggioranza sul DEF e sulla quale ha fornito conferme il ministro Franco nel question time: in un prossimo veicolo legislativo, ha spiegato, ci sarà la proroga oltre il 30 giugno dei termini per il raggiungimento del 30% dei lavori per case unifamiliari e villette, per accedere al Superbonus 110%. Quindi, sarà possibile utilizzare la detrazione potenziata fino alla fine dell’anno senza rispettare il termine del 30 giugno. La scadenza sarà con ogni probabilità posticipata al 30 settembre.