L’intervento contro il caro energia approvato in Consiglio dei Ministri venerdì 18 febbraio prevede tagli sulle bollette di famiglie e imprese anche nel secondo trimestre 2022, nonché semplificazioni e incentivi alle Rinnovabili, e agevolazioni per imprese energivore. Il pacchetto energia vale 6 miliardi di euro, che arrivano ad 8 miliardi con l’integrazione di misure di politica industriale e degli eco-incentivi per l’Automotive, tutto finanziato senza scostamenti di bilancio, come ha sottolineato il premier, Mario Draghi.
Il Governo vuole aiutare i cittadini in questo omento di difficoltà, per evitare che il caro energia si traduca in minor potere d’acquisto, e in una minore competitività per le imprese.
Il pacchetto energia
Partiamo dal decreto contro il caro energia. Vengono riproposti i benefici previsti dai precedenti provvedimenti per le bollette elettriche sia per le utenze fino a 16,5 kW, sia per quelle superiori, , anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Si tratta di un taglio degli oneri che mira a controbilanciare l’aumento del costo dell’energia. Per le bollette del gas, oltre al taglio oneri di sistema, si applica anche l’IVA scontata al 5%.
Ulteriore bonus elettrico sociale (per famiglie con ISEE di 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose) che sarà quantificato con precisione in seguito al monitoraggio degli aventi diritto, considerando uno stanziamento di 500 milioni di euro.
Per le imprese energivore, invece, un credito d’imposta pari al 20% dell’energia consumata nel secondo trimestre, utilizzabile solo in compensazione: non concorre alla formazione del reddito di impresa e all’imponibile IRAP, è cumulabile con altre agevolazioni sui costi dell’energia con l’unico paletto che la somma dei benefici non deve superare il costo della bolletta.
Incentivi Rinnovabili
Il decreto include un programma di accelerazione sul fronte rinnovabili, in particolare fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali.
Sul fronte delle imprese, viene istituito un Fondo Rinnovabili PMI, per stimolare la produzione e l’autoconsumo, gestito dal GSE (il gestore dei servizi), che pubblicherà apposito bando con le istruzioni e i chiarimenti. Per incentivare la produzione di energie rinnovabili nel Sud Italia si introduce un bonus per le imprese che investono in efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La quantificazione e le modalità di fruizione saranno stabilite con apposito decreto attuativo ministeriale.
Indipendenza sul fronte gas
Previsto l’incremento della produzione nazionale di gas, da utilizzarsi a costo equo e prezzi calmierati per imprese e PMI. Il provvedimento comprende infatti un pacchetto di norme per l’ottimizzazione dello stoccaggio di gas, l’aumento della produzione di carburante sintetico e il suo utilizzo in settori come trasporti e aerei.
Eco-incentivi auto green
Il provvedimento stanzia risorse fino al 2030 per favorire la transizione verde, la riconversione e riqualificazione dell’industria automobilistica. Inoltre sono previsti incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti. In particolare, è previsto un Fondo Automotive da un miliardo all’anno per otto anni, per sostenere la transizione verso la produzione di auto elettriche ed a breve un nuovo decreto per eco–incentivi acquisto auto elettriche e ibride.