Soglia contanti, approvata modifica: si torna a 2mila euro

di Alessandra Gualtieri

17 Febbraio 2022 11:55

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La soglia massima per i pagamenti in contanti torna ad essere quella di 2mila euro fino al 31 dicembre 2022: approvato l'emendamento al Milleproroghe.

Approvato l’emendamento inserito nel Milleproroghe che sposta al primo gennaio 2023 l’entrata in vigore del tetto massimo di mille euro per le transazioni in contanti, facendo ritornate la soglia consentita a 2mila euro per tutto il 2022.

Soglia contanti: emendamento al Milleproroghe

Il 1° gennaio 2022 era divenuta operativa la disposizione sull’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore in Italia introdotta dall’articolo 18 del  DL 124/2019, che ha finora limitato l’uso del contante per pagamenti di prestazioni, beni e servizi a 999,99 euro. Adesso le cose sono destinate a cambiare, tornando indietro alle regole 2021. L’emendamento che rimanda di un anno la norma per incentivare la tracciabilità dei pagamenti è stato approvato per un soffio, passando con il parere contrario del Governo. A votare contro l’Esecutivo sono stati Lega, FI e FdI. Il correttivo entrerà in vigore con la definitiva conversione in legge del decreto Milleproroghe.

Cosa cambia per i pagamenti 2022

Dunque, con le novità dell’ultima ora apportate nel maxi-decreto contenente tutte le proroghe di fine anno, nei prossimi giorni convertito definitivamente in legge, si rimanda di un anno l’imposizione della soglia dei mille euro per i pagamenti in denaro liquido, tornando indietro alle precedenti regole. In pratica, fino al al 31 dicembre 2022, il limite di utilizzo torna ad essere fissato a 1.999,99 euro (soglia simbolica di 2mila euro) per singolo pagamento e per transazioni frazionate nell’arco di 7 giorni ma tra loro collegate.

Restano operative le consuete eccezioni per i pagamenti e i prelievi tramite banche, Poste e istituti di moneta elettronica. Per i cittadini stranieri non residenti in Italia che effettuano transazioni per shopping e turismo, previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate, si applica invece la soglia di 15mila euro. Su entrambe queste deroghe non rileva la proroga appena provata, trattandosi di misure in questo caso strutturali.