Stato d’emergenza fino al 31 marzo in considerazione del perdurare dell’emergenza sanitaria: il Governo ha approvato la bozza di decreto oggi in Consiglio dei Ministri (decreto legge “Proroga dello stato di emergenza nazionale e delle relative misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia”).
La prosecuzione consentirà di affrontare la pandemia con provvedimenti urgenti e organismi con poteri diretti: il Commissario Straordinario (Francesco Paolo Figliuolo) per la gestione della campagna vaccinale, la cabina di regia per i provvedimenti anti Covid, le ordinanze e le misure restrittive a livello regionale.
Stato di emergenza in scadenza
La normativa in materia (dlgs 1/2018, articolo 24), prevede che la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non possa superare i 12 mesi, prorogabili per non più di ulteriori altri 12 mesi. In Italia si protrae dal 31 gennaio 2020, di conseguenza per prorogarlo fino a marzo è necessario un provvedimento approvato dal Parlamento. Il Governo dovrà prima prorogare il termine fissato a fine anno con apposito decreto, quello approvato oggi in Consiglio dei Ministri.
Proroga: iter e approvazione
Il provvedimento di proroga dovrà poi passare dall’approvazione del Parlamento, perché supera i due anni di massimo ricorso allo stato d’emergenza previsti con decisione dell’Esecutivo. I tempi sono stretti: l’ok deve arrivare prima del 31 dicembre. Non si escludono ipotesi di inserimento di un emendamento nella legge di conversione della Manovra economica, la cui approvazione è attesa per fine settimana a Palazzo Madama.
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Cosa comporta lo stato di emergenza
Lo stato d’emergenza consente di tenere in piedi l’attuale organizzazione della lotta alla pandemia e al contrasto degli effetti economici e sociali della crisi da Coronavirus, applicando una serie di normative specifiche che sono state decise durante l’emergenza.
Misure rinnovate in automatico
Fra le principali misure connesse allo stato di emergenza:
- Green pass e protocolli di sicurezza per le attività produttive;
- obblighi di prevenzione (mascherine, DPI, distanziamento);
- ordinanze e limitazioni locali in base alle zone di rischio;
- smart working e congedi straordinari per categorie specifiche di lavoratori.
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Alcune norme e disposizioni sono direttamente collegate allo stato d’emergenza, quindi saranno automaticamente prorogate (come le strutture commissariali, le regole anti Covid e lo smart working senza accordi individuali), mentre altre necessitano di una specifica proroga.