La riforma fiscale nella Manovra di Bilancio viene solo finanziata con 8 miliardi, mentre le misure vere e proprie per il taglio IRPEF a favore dei redditi medio-bassi, la riduzione del cuneo fiscale e l’intervento sull’IRAP vengono rimandate al dibattito parlamentare. Con altri 4 miliardi, invece, si finanzia intanto la proroga delle detrazioni fiscali in edilizia (con rimodulazioni su Bonus Facciate, Superbonus e Bonus Mobili) ed il fondo contro il caro bollette. Il complesso capitolo relativo a IRPEF e IRAP sarà probabilmente scritto in sede di dibattito parlamentare, in coerenza con le indicazioni di fondo contenute nel ddl di Bilancio e nella legge delega di riforma fiscale già approvata dal Governo. Vediamo nello specifico dovrà prevedere.
Taglio IRPEF
- Il ddl di Bilancio prevede: che il taglio IRPEF abbia «l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive», che venga realizzato attraverso la riduzione di una o più aliquote, che ci sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo.
- La delega fiscale prevede: che il taglio IRPEF avvenga attraverso una riduzione graduale delle aliquote medie effettive, «anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili», che ci sia anche la riduzione graduale delle variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’IRPEF, intendendo «per aliquote medie e marginali effettive quelle derivanti dall’applicazione dell’IRPEF senza tenere conto né dei regimi sostitutivi né delle detrazioni diverse da quelle per tipo di reddito».
In pratica, si profila un intervento di riduzione IRPEF che tenga conto non solo dell’aliquota applicata a un determinato scaglione di reddito ma anche dell’impatto delle detrazioni sul lavoro dipendente. Si studia ad esempio un possibile intervento sul terzo scaglione, al 38% per i redditi fra 28mila e 55mla euro, che in base ai principi sopra esposti, dovrebbe essere ben coordinato con la rimodulazione delle detrazioni sul lavoro dipendente. In ogni caso, l’indicazione contenuta nella Manovra è aperta a qualsiasi altra ipotesi, nel rispetto dei principi sopra enunciati.
Taglio IRAP
La direzione è chiaramente indicata nella delega fiscale: bisogna attuare un graduale superamento dell’IRAP (tassa regionale sulle attività produttive). Fra le ipotesi, una sorta di assorbimento nell’IRES (tassa sul reddito d’impresa), con diverse modulazioni.
Altre misure fiscali
Le più importanti misure tra quelle già definite nel pacchetto fiscale della Manovra sono due: la creazione del fondo per contrastare il caro bollette determinato dai costi in aumenti dell’energia e le proroghe delle varie detrazioni edilizie.
In questo secondo capitolo ci sono diverse conferme ma anche alcune novità: il Bonus Facciate resta ma si riduce al 60%, il Bonus Mobili scende da 16mila a 5mila euro di tetto massimo, il Superbonus arriva fino al 2024 ma con alcune esclusioni per quanto concerne i beneficiati (nel 2022 villette prima casa con ISEE a 25mila euro; nel 2023 solo Condomini e IACP e nel 2024 con aliquota ridotta al 70%).