Il Garante Privacy ha approvato le nuove regole per il controllo automatizzato dei Green Pass negli ambienti di lavoro, contestualmente al nuovo DPCM del Governo, in vista dei nuovi obblighi Covid in vigore dal 15 ottobre negli uffici pubblici e nelle aziende private.
Lo schema di decreto modifica le regole previste dal DPCM del 17 giugno scorso, che regolamentavano i controlli unicamente tramite la app VerificaC19 e prevede che l’attività di verifica delle certificazioni verdi possa essere effettuato anche attraverso modalità alternative ed informatizzate.
Come ad esempio tramite il software open source offerto dal Ministero, da integrare nei sistemi di controllo degli accessi del personale (lettori di badge, ecc.) così come il ricorso al controllo incrociato dei dati tramite portale INPS (per aziende sopra i 50 addetti) o Piattaforma NoiPA (per gli enti che la utilizzano). Le PA con oltre mille dipendenti disporranno di un servizio di interoperabilità applicativa con la Piattaforma DGC, resa disponibile ai datori di lavori mediante un’apposita convenzione con il Ministero della salute.
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L’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato contenuti nel Green Pass, né la conservazione del QR code. I sistemi automatizzati previsti dal DPCM permetteranno di visualizzare infatti la sola informazione del possesso o meno di una certificazione valida.
Potranno essere sottoposti al controllo solo i lavoratori in servizio per i quali è previsto l’accesso al luogo di lavoro, escludendo i dipendenti assenti per ferie, malattie, permessi o che svolgono la prestazione lavorativa in modalità agile.
I dipendenti dovranno essere informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso specifica informativa.