Un Piano per il tragitto casa lavoro e la nomina di un Mobility Manager: sono due nuovi adempimenti per tutte le pubbliche amministrazioni e le imprese con singole unità aventi più di 100 dipendenti, ubicate in Capoluoghi o Comuni con più di 50mila abitanti: entro fine anno sono tenute ad adeguarsi alle indicazioni del decreto interministeriale 179/2021.
In estrema sintesi, entro il 31 dicembre devono approvare e rendere operativo un piano interno di mobilità sostenibile (PSCL – Piano per gli Spostamenti Casa Lavoro) e comunicarlo ai dipendenti, coinvolti sia nella fase di predisposizione, sia nelle fasi di implementazione. Oltre ad un questionario sul tragitto da compiere e le proprie necessità, si devono avviare interlocuzioni finalizzate alla condivisione di iniziative mirate, come ad esempio orari flessibili, incentivi economici e misure che incidano positivamente sui rapporti tra dipendenti e datore di lavoro.
L’allegato 3 delle Linee Guida ministeriali contiene tutti gli elementi da raccogliere sulle esigenze aziendali e lavorative. In ogni caso, le direttive definiscono con precisione l’ambito di applicazione, la platea di enti pubblici e imprese coinvolte, le indicazioni per tutte le fasi (analisi, progetto, adozione, implementazione, monitoraggio) e una serie di allegati con schemi e materiale informativo, dai contenuti minimi del PSCL alla valutazione dei benefici ambientali.
PSCL: esempi di obiettivi e misure
Il PSCL prevede misure di percorrenza del tragitto casa lavoro che rispondono a precisi obiettivi. Ecco un quadro esemplificativo delle misure che possono essere individuate in un PSCL, aggregate per assi di intervento/strategie di interesse per l’azienda.
- Disincentivare l’uso individuale dell’auto privata: servizio di navetta aziendale, auto aziendali su prenotazione, razionalizzazione nell’uso dei parcheggi auto/moto interni favorendo l’uso di mezzi condivisi, tariffazione delle aree di sosta aziendali, parcheggi aziendali gratuiti per i dipendenti che condividono l’auto, creazione di app e/o spazi dedicati su intranet per la gestione del carpooling aziendale, “buoni mobilità” da destinare ai dipendenti che si recano in ufficio utilizzando forme di mobilità sostenibile alternative all’uso dell’autovettura privata.
- Favorire l’uso del trasporto pubblico: richiesta di miglioramento delle linee TPL che effettuano servizio nei pressi dell’azienda, richiesta di nuove linee o nuove fermate di collegamento tra i principali snodi del TPL e la sede dell’azienda, convenzioni con le aziende di trasporto pubblico locale per fornire abbonamenti gratuiti o a prezzi agevolati per i dipendenti.
- Mobilità ciclabile e micromobilità: parcheggi per biciclette, custoditi e/o videosorvegliati, spazi dedicati a monopattini elettrici, stazioni di ricarica elettrica per e-bike e monopattini, spogliatoi con docce per i dipendenti, acquisto di bici aziendali per utilizzo su prenotazione, convenzioni con aziende di bikesharing e micromobilità condivisa al fine di fornire servizi di bikesharing o micromobilità condivisa dedicati o a prezzi agevolati per i dipendenti.
- Ridurre la domanda di mobilità: piano per favorire lo smart working o il co-working in sedi di prossimità a residenze/domicili dei dipendenti.
- Ulteriori misure: iniziative che favoriscano la sensibilizzazione dei dipendenti sui temi della mobilità sostenibile, corsi di formazione, incentivi all’utilizzo di app per il monitoraggio degli spostamenti, richieste di interventi di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali/ciclabili in prossimità degli accessi alle sedi aziendali.
Il PSCL viene costantemente monitorato dal Mobility Manager, che può individuare eventuali impedimenti e criticità e proporre soluzioni. Le linee guida definiscono «auspicabile» che il manager aziendale possa disporre di una adeguata struttura di supporto, all’interno della quale siano presenti figure con adeguata professionalità anche di tipo multidisciplinare, nonché rappresentanti del direttivo aziendale e dei dipendenti.
Durante l’attuazione del Piano «è necessario dare continua pubblicità ai progressi ottenuti, perché è importante che le scelte siano condivise e accettate, aumenti la consapevolezza delle opportunità e/o delle limitazioni portate dall’attuazione delle misure e migliori l’accettazione delle azioni individuate. Ogni azienda/ente sceglie l’approccio e le tecniche di comunicazione ai dipendenti che ritiene più opportune in relazione alle caratteristiche, agli obiettivi ed alle risorse».