Nuovi chiarimenti volti a sciogliere dubbi interpretativi, con una nuova FAQ di Governo che sancisce l’obbligatorietà della Certificazione Verde in tuti i casi di ristorazione al chiuso rivolta ai dipendenti. Sono dunque due i principali ambiti di lavoro su cui impattano le nuove misure Covid, con obbligo di Green Pass: le mense aziendali e le scuole (con disposizione normativa che interessa tutto il personale operante nelle strutture scolastiche).
Mense aziendali
Il decreto 105/2021, che ha introdotto l’obbligo di Certificazione Verde dal 6 agosto per una serie specifica di attività, include anche le mense aziendali, che in un primo momento erano state “risparmiate” dalle misure restrittive. Adesso, invece, vengono equiparate ai servizi di ristorazione al chiuso e dunque ricomprese nell’obbligo di Green Pass previsto dall’articolo 3, in relazione alla fattispecie «servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio».
Nelle FAQ del Governo sull’utilizzo del Green Pass si legge da pochi giorni:
Per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde COVID-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi COVID-19 con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021.
Questo, in riferimento alla consumazione al tavolo nelle mense aziendali e in tutti i locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti pubblici e privati. Un obbligo che supera le circolari interne delle amministrazioni.
Il chiarimento, infatti, “taglia la stessa al toro” dopo i dubbi interpretativi. In un primo momento, diverse istituzioni hanno invece escluso l’obbligo di Green Pass per le mense aziendali. In primis la Regione Piemonte, secondo la quale dai servizi di ristorazione con obbligo di Certificazione Verde al chiuso sarebbero state escluse le mense aziendali (posizione che ha risolto il primo sciopero sul tema) e a seguire persino il Ministero dell’Interno , che con una nota datata 5 agosto avrebbe previsto – per il personale delle strutture che dipendono dal dicastero – l’accesso alla mensa interna senza Green Pass, a meno che il servizio venga svolto in un ristorante esterno all’amministrazione (in tal casi, gli operatori dovranno prendere accordi con i gestori al fine di consentire al personale senza certificazione di consumare il pasto all’esterno della struttura, assicurando in alternativa la fruizione in modalità take-away). Sempre secondo la nota itnerna, per le mense interne il controllo della Certificazione Verde scatterebbe qualora siano aperte ad ospiti esterni, ma solo in riferimento a tali avventori ospiti.
In base alla nuova FAQ di Governo, pubblicata successivamente, l’obbligo di Green Pass per le mense aziendali o locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, scatta sempre e comunque se al chiuso, sia per dipendenti pubblici che privati.
Non vi è stato dunque riscontro alle proteste dei sindacati, avanzate nei giorni scorsi, in particolare per voce del segretario della Cgil Maurizio Landini che, nel ricordare i protocolli di sicurezza già adottati (distanziamento, uso delle mascherine, sanificazione, smart working e turni di lavoro), ritiene la misura non necessaria. Secondo Cinzia Bernardini, segretaria nazionale della Filcams Cgil, l’interpretazione che include le mense aziendali fra i servizi di ristorazione è «forzata perché le mense aziendali, dove lavorano 20mila persone, per lo più donne, sono ristorazione collettiva e non pubblici esercizi».
Green Pass a Scuola
Dopo le nuove norme previste dai decreti 105/2021 e 111/2021, l’obbligo di green pass in azienda riguarda esclusivamente Sanità e Scuola (servizi educativi per l’infanzia, attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado). In particolare, dal primo settembre al 31 dicembre, per tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario. Quest’ultima per consentire la ripresa dell’anno scolastico in presenza da settembre.
Green Pass a lavoro
Non ci sono obblighi per il personale dipendente, nemmeno presso le attività che in base alle nuove regole richiedono il Green Pass ai clienti (né per i titolari delle attività stesse). Su questo fronte è iniziato un confronto fra le parti sociali, ma per il momento non viene previsto alcun obbligo. C’è stato un vertice tra Governo e sindacati, i quali non sono pregiudizialmente contrari a introdurre il green pass in azienda, ma con regole precise e garanzie per i lavoratori che scelgono di non vaccinarsi.
Una delle strade alternative è rappresentata dai prezzi calmierati per il tampone (i non vaccinati possono così avere un green pass valido per 48 ore) ma i sindacati chiedono garanzie contro licenziamenti, demansionamenti o discriminazioni per i no vax.
Per quanto riguarda i dipendenti dei pubblici esercizi, secondo il presidente di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani, non c’è alcun veto all’eventuale introduzione dell’obbligo di green pass, tuttavia, è necessario intervenire su due aspetti fondamentali: i tempi di introduzione di tale misura (bisognerà dare il tempo di vaccinarsi a tutti quelli che non lo hanno ancora fatto) e la gestione dei dipendenti che decideranno di non vaccinarsi (serve un quadro normativo per aiutare gli imprenditori a capire come comportarsi).
Intanto, sono partiti i controlli delle forze dell’ordine, con le prime multe comminate e le prime chiusure di locali imposte per reiterata violazione degli obblighi. Alla vigilia del weekend di Ferragosto sono state controllare oltre 70mila persone ed una trentina sanzionate (2 anche denunciate), gli esercizi commerciali e le attività ispezionate sono state circa 6mila, con 14 titolari sanzionati e 4 chiusure.