Conto alla rovescia per l’obbligo di Green Pass, da venerdì 6 agosto in tutta Italia per partecipare a una serie di eventi o per entrate in determinati posti, come i ristoranti al chiuso, bisogna esibire il certificato vaccinale Covid. Mentre il Governo sta mettendo a punto il nuovo decreto Covid, che prevedibilmente introdurrà ulteriori regole (come il green pass per prendere il treno, l’aereo o il traghetto dal primo settembre), vediamo cosa prevedono le norme, in vigore fino al 31 dicembre 2021,e quale impatto hanno sulle persone e sui gestori delle attività. Partiamo da un sintesi delle regole, contenute nel decreto 105/2021.
Regole Covid e Green Pass dal 6 agosto
La ratio della norma è contenere il rischio di contagio laddove le attività sono esercitate al chiuso (posti al sedere al ristorante, palestre, piscine, centri ricreativi), ma in molti casi è sempre richiesta la certificazione (eventi, spettacoli aperti al pubblico, fiere, sagre, congressi).
- Ristorazione da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso, libera la consumazione al bancone, anche al chiuso, e il servizio ai tavoli all’aperto. Il green pass è obbligatorio per i clienti ma non per il personale. Restano i protocolli di sicurezza (mascherine, distanziamento, igienizzazione). Il green pass non è previsto all’interno di hotel e simili ma va esibito per entrare nella sala ristorante al chiuso.
- Spettacoli aperti al pubblico.
- Eventi e competizioni sportive.
- Musei, altri istituti e luoghi della cultura, mostre.
- Palestre, piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso: all’aperto non c’è obbligo di certificazione.
- Sagre e fiere.
- Convegni e congressi.
- Centri termali, parchi tematici e di divertimento.
- Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione.
- Sale gioco, scommesse, bingo e casinò.
- Concorsi pubblici.
=> Green pass per bar e ristoranti: tutte le regole
Verifica e validità dei Green Pass
Il green pass non è un documento che attesta l’avvenuta vaccinazione: viene rilasciato anche a chi è guarito dal Covid o a chi ha effettuato un semplice tampone. Dunque, la sua validità è variabile: per i vaccinati 9 mesi, per i guariti 6 mesi, dopo il test negativo 48 ore. Il gestore delle attività coinvolte dall’obbligo è tenuto a controllarne l’autenticità e la validità, nulla più. Quindi, è garantita la privacy sui dati sanitari. Utilizzando il lettore di QR Code, le uniche informazioni presenti nell’interfaccia della App ufficiale, VerificaC19, sono la validità del documento e le generalità dell’intestatario (che possono essere confrontare con un documento d’identità).
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Come ottenere il Green Pass
I metodi per scaricare il Green Pass Covid sono numerosi. In estrema sintesi:
- online, dal portale DGC del Governo (www.dgc.gov.it/web), con credenziali SPID o Tessera Sanitaria (con o senza AUTHCODE, che si richiede online in tempo reale),
- da Mobile, usando le App IO e Immuni (con SPID e AUTHCODE, o altro codice analogo),
- di persona, in farmacia o dal medico (basta esibire la tessera sanitaria).
Il Green Pass può sempre essere esibito non solo in formato cartaceo ma anche soltanto in formato digitale, utilizzando lo smartphone o il tablet. Quel che conta è mostrare il relativo QR Code. Né conviene fare lo screenshot da salvare sul telefonino, semmai è meglio salvarlo integralmente nel wallet o nella gallery. Ad ogni modo, bisogna seguire le istruzioni per salvare il QR Code indicate sul portale o sulla app che si utilizza per richiederlo, così da non incappare in spiacevoli incidenti in fase di controllo. Un buon consiglio è quello di avere sempre a disposizione una copia della Certificazione Verde a scanso di equivoci ed un documento di identità valido nel caso venga richiesto al fine di controllare la corrispondenza dei dati anagrafici.
Sanzioni
Chi non ha il green pass incorre in una multa da 400 a mille euro. Nel caso in cui il controllo avvenga in un locale, la sanzione viene applicata sia al cliente sprovvisto di Certificazione Verde, sia al gestore che non ha adeguatamente verificato. Nel caso in cui in un locale venga individuata una violazione in tre giorni diversi, si rischia la chiusura da uno a dieci giorni.
Cosa ne pensano gli italiani
Infine, il sentiment delle persone. Un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti sui clienti e sui gestori di bar e ristoranti, indica che in effetti c’è una spaccatura di opinione, nel senso che sono molti ad essere contrari. Però, la maggioranza si sta procurando il documento: il 47% degli italiani si è già procurato il pass, il 20% ha iniziato l’iter per ottenerlo. Rimane un 21% che dichiara di non volerlo ottenere. Fra i gestori di bar e ristoranti, è favorevole al green pass il 53% (quindi, quasi la metà sono contrari). Alto anche il disaccordo sull’obbligo di controllo: sono contrari il 54% degli imprenditori, ma anche il 46% dei consumatori. In questo senso ci sono varie di richieste da parte delle categorie: da un periodo cuscinetto senza sanzioni alla sostituzione dell’obbligo di controllo con quella di un’autocertificazione (con responsabilità dell’eventuale inadempienza gravante sul solo cliente).
Per quanto riguarda l’impatto economico, il 46% di bar e ristoranti teme un effetto negativo, con aumento dei costi a carico dell’impresa e riduzione dei fatturati, il 29% spera in un ritorno positivo. Tra i consumatori, invece, prevale l’ottimismo: il 37% ritiene che il certificato vaccinale non modificherà le proprie abitudini, un ulteriore 35% dichiara anzi che la maggiore sicurezza offerta dal green pass porterà a mangiare più spesso nei pubblici esercizi, mentre il 20% che sostiene che il green pass avrà un effetto negativo.