Il primo giugno si attiva ufficialmente il gateway della piattaforma web UE per il green pass europeo (Eu Digital Covid-19 Certificate) che da luglio consentirà di circolare nell’Unione Europea certificando in tempo reale l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Coronavrus o un tampone negativo, evitando particolari restrizioni Covid come la quarantena all’arrivo (ma i Paesi restano liberi di applicare ulteriori controlli in caso di peggioramento della situazione epidemiologica o anche di essere più tolleranti, ma in questo caso le restrizioni devono cadere per tutti, sia per all’ingresso sia all’uscita, per residenti e stranieri). Il Gateway comincia quindi a raccogliere e immagazzinare i dati tecnici (le chiavi pubbliche necessarie per la verifica del certificato) in relazione ai singoli Stati membri (Italia compresa) ai fini del rilascio del green pass. Al 31 maggio, il 46% della popolazione adulta nell’Unione Europea ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Linee guida UE per i viaggi con green pass
- Per i vaccinati, la proposta della Commissione di Bruxelles è di far partire la validità del pass dopo 14 giorni dalla seconda dose del vaccino AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna (o unica dose per Janssen), con un orizzonte temporale di un anno.
- per i guariti dal virus, la validità decorrerebbe dopo due settimane dalla prima dose (che spesso è l’unica somministrata in questo specifico caso), senza dover fare tampone e quarantena all’arrivo per 180 giorni dal test molecolare positivi;
- per i minorenni si dovrebbe esentare dalla quarantena se viaggiano con adulti “certificati” e quindi non sottoposti a tale misura precauzionale (ad esempio, sei genitori sono vaccinati, anche i figli minori che viaggiano con loro hanno la stessa esenzione) e per i bambini fino a 6 anni viene proposto di abolire l’obbligo di fare i tamponi.
- per i non vaccinati si dovrebbe fare un tampone, molecolare 72 ore prima o rapido 48 ore prima.
- Freno di emergenza: se la situazione peggiorasse o fosse segnalata un’elevata prevalenza di varianti problematiche, gli Stati membri dovrebbero ripristinare limitazioni nei viaggi anche per le persone vaccinate e guarite.
In generale, la UE propone di applicare regole di ingresso a seconda dello Stato/regione di provenienza, basandosi sulla mappa dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) secondo la quale, per esempio, l’Italia è al momento divisa fra zone arancioni e rosse.
Calendario, durata e validità
Il green pass UE dovrebbe entrare in vigore dal primo luglio e si affiancherà alla certificazione verde nazionale, in arrivo da metà giugno. I due pass sono digitali e dotato di QR code per la verifica anche via app su smartphone, ma sono differenti: il primo serve a viaggiare all’estero dimostrando in tempo reale la propria situazione vaccinale, il secondo è un attestato ad uso nazionale che consente di spostarsi nel Paese (in eventuali zone rosse o arancioni) e part0ecipare a specifici eventi che lo richiedono (come i matrimoni o l’ingresso nelle discoteche). Ogni Stato Membro rilascerà i propri certificati in conformità alle linee guida comunitarie, così che possano essere riconosciuti validi. Ad oggi, invece, nei singoli Paesi si utilizzano le attestazioni generiche (con analoga validità) che poi saranno sostituite dal documento digitale/cartaceo. In Italia sarà rilasciato da una piattaforma web nazionale (curata da Sogei e basata sul sistema Tessera Sanitaria), verso la quale confluiranno i dati sanitari dei cittadini inviati dalle ASL, dai medici di base e dai centri vaccinali. In Italia, lo ricordiamo, la certificazione verde ha durata 9 mesi dalla fine del ciclo di vaccinazione – ma esiste anche un certificato dopo la prima dose (lo ha istituito il Decreto Riaperture bis: decorre dal 15esimo giorno dopo la prima somministrazione e scade il giorno del richiamo) – oppure 6 mesi dalla guarigione dal virus.