Ancora cambi di programma per il contributo a fondo perduto di imprese e Partite IVA nel decreto Sostegni bis, atteso in Consiglio dei Ministri giovedì 13 maggio (salvo nuovo, ennesimo, slittamento). Dopo l’opzione per la scelta del periodo sul quale calcolare la perdita di fatturato, si torna a parlare del metodo per il calcolo del ristoro: l’Esecutivo sta vagliando ancora il meccanismo di indennizzo in due tempi, ossia subito l’accredito diretto parametrato alla perdita di fatturato (bissando il ristoro di marzo) e a fine anno un eventuale saldo basato su altri parametri, come quelli di bilancio o emersi dalle dichiarazioni.
=> Ristori in due tranche nel Decreto Sostegni bis
Era una delle ipotesi delle prime bozze del decreto, a cui poi si era sostituita la sola doppia opzione riguardo al periodo di riferimento per il calcolo delle perdita. Ad ogni modo si tratta, è bene sottolinearlo, sempre e solo di anticipazioni e di ipotesi, anche se ormai i tempi stringono ed ogni giorno che passa l’attesa da parte degli aspiranti beneficiari si fa più snervante.
Per quanto riguarda i contributi a fondo perduto, il meccanismo dovrebbe essere un mix tra quelli anticipati nelle scorse settimane: la platea dei beneficiari resterebbe la stessa dei primi ristori ma con la possibilità di scegliere se calcolare la perdita del 30% di fatturato sull’intero 2020 rispetto al 2019, oppure sul periodo 31 marzo 2020 – primo aprile 2021. Per questa seconda opzione si renderebbe comunque necessario presentare domanda per la valutazione del nuovo contesto rispetto a quello analogo del primo ristoro (che scatta invece in automatico), con l’obiettivo di ottenere l’eventuale differenza spettante applicando le aliquote alla media mensile.
Su questo meccanismo, si inserirebbe la nuova (o meglio, precedente) ipotesi. Il ristoro totale potrebbe non essere più parametrato solo alla perdita di fatturato ma anche ad altre voci di bilancio. E per farlo bisogna aspettare le dichiarazioni dei redditi 2021 ed effettuare i calcoli e le valutazioni conseguenti. Quindi, non prima di fine anno.
L’Esecutivo non ha quindi abbandonato l’ipotesi di un versamento in due tempi: subito il ristoro basato sulla perdita di fatturato (calcolato in base alle aliquote che saranno dettagliate nel decreto, probabilmente le stesse già previste dal Decreto Sostegni). Poi, eventualmente, un ricalcolo su domanda, che invece tenga conto anche di altre voci (ad esempio l’utile lordo o l’imponibile fiscale). Del resto era la primissima proposta avanzata da Mario Draghi e sostenuta dal Ministro Giancarlo Giorgetti.
Un’alternativa sarebbe quella del versamento automatico del contributo a chi ha già avuto il precedente ristoro e la presentazione della domanda solo per le attività che non rientravano nella precedente platea o che non hanno richiesto i precedenti indennizzi (c’è tempo fino al 28 maggio per farlo).
La decisione finale, e tutti gli eventuali dettagli, saranno noti solo con l’approvazione del decreto. Il maxi-provvedimento conterrà (fra le altre cose) anche i nuovi indennizzi per i lavoratori più colpiti dalle chiusure Covid (come gli stagionali), le nuove mensilità di REM (Reddito di Emergenza), il nuovo stop alla riscossione fino al 31 maggio.