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Decreto Covid: Italia in zona rossa a Pasqua, zona gialla sospesa

di Anna Fabi

12 Marzo 2021 14:18

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Decreto Covid, Italia in zona rossa dal 3 al 5 aprile, sospesa la zona gialla fino al 6 aprile: le nuove regole e i passaggi di colore di lunedì 15 marzo.

Il Governo ha approvato il Decreto Legge Covid con le nuove restrizioni per tutta Italia, che diventa zona rossa dal 3 al 5 aprile (da venerdì santo a Pasquetta)  per evitare assembramenti di Pasqua. Unica eccezione: le regioni in zona bianca (al momento Sardegna). Previste nel provvedimento, approvate dal CdM del 12 marzo, nuove misure restrittive valide dal 15 marzo al 6 aprile, che fra le altre cose eliminano le zone gialle, per cui in queste tre settimane l”Italia sarà interamente in zona arancione o rossa.

«Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti», ha dichiarato il premier Mario Draghi, sottolineando che si tratta di una stretta necessaria «per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. Ma, a queste misure, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese, e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia».

In materia di sostegno alle famiglie, infatti, il provvedimento contiene anche i nuovi congedi parentali per i genitori degli studenti in DAD, didattica a distanza, per la chiusura delle scuole.

Regole Covid dal 15 marzo

Ecco con precisione tutte le nuove regole previste dal decreto:

  • dal 15 marzo al 6 aprile scompare la zona gialla in via temporanea e le Regioni con numeri da zona gialla saranno classificate in zona arancione;
  • dal 15 marzo al 6 aprile si attua il meccanismo automatico in base al quale un’incidenza settimanale di 250 casi positivi ogni 100mila abitanti fa scattare la zona rossa, si può andare in zona rossa anche se l’incidenza è superiore a 250/100mila abitanti facendo riferimento ai dati dell’ultimo monitoraggio disponibile (si usano i numeri della settimana precedente, da lunedì a domenica);
  • dal 15 marzo al 6 aprile, Regioni e Province autonome possono istituire mini-zone rosse e misure più restrittive (compreso il lockdown) nelle province in cui l’incidenza dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100mila o nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia gravi;
  • dal 15 marzo al 2 aprile, e nella giornata del 6 aprile, nelle Regioni in zona arancione è consentito lo spostamento nel Comune verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno fra le 5 e le 22 in massimo due persone oltre a quelle conviventi (esclusi minori, disabili o non autosufficienti conviventi), mentre tali spostamenti non sono consentiti in zona rossa;
  • dal 3 al 5 aprile (i giorni di Pasqua), in tutta Italia salvo zona bianca, si istituiscono le regole della zona rossa, con spostamenti regionali consentiti rispettando le regole sopra esposte per le zone arancioni;
  • scende la soglia dell’indice Rt per la zona rossa, da 1,5 a 1,25.

Regole locali, infine, impongono spesso un ulteriore coprifuoco rispetto a quello nazionale. In molte Regioni è prevista anche la chiusura dei parchi.

Spostamenti

Dunque, da lunedì scatta un cambio di colori rafforzato, nel senso che si applicano le nuove regole. Nella pratica, significa che restano chiusi i confini regionali in tutta Italia anche dopo il 27 marzo (non essendoci più zone gialle, le uniche che consentono spostamenti fuori regione). E dal 15 marzo al 6 aprile non si potrà nemmeno uscire dal proprio Comune (in base alle regole sulle zone arancioni). Resta la possibilità di fare visita a parenti e amici in abitazioni private, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, solo nelle zone arancioni. Nel fine settimana di Pasqua (dal 3 al 5 aprile) pur essendoci la zona rossa nazionale, si possono fare le visite a parenti e amici (sempre una volta sola al giorno in un massimo di due persone, a cui si possono aggiungere componenti del nucleo familiare fino a 14 anni), in ambito regionale. Per il resto, nelle zone rosse questi spostamenti sono vietati.

Attività

Per quanto riguarda le attività economiche, i più penalizzati sono i bar e i ristoranti, che nelle zone gialle potevano effettuare il servizio al tavolo e che ora, in tutta Italia, dal 15 marzo al 6 aprile potranno effettuare solo take away e delivery. L’asporto è consentito dalle 5 alle 22, con l’eccezione dei bar e degli altri esercizi simili (birrerie, pub), per i quali lo stop al take away è alle 18. Le consegne a domicilio si possono fare senza limiti di orario. Peri negozi non cambia nulla, perché possono restare aperti anche in zona arancione. Qui, la penalizzazione sta nel peggioramento del rischio contagio, che comporta molte zone rosse, nelle quali sono aperte solo le attività essenziali.

Come previsto, viene sostanzialmente rinviata la riapertura di cinema, teatri e sale da concerto, che doveva riguardare solo le zona gialla dal 27 marzo. In pratica, se non interverranno nuovi provvedimenti, c’è uno slittamento al 6 aprile, quando verrà ripristinata la zona gialla. Stesso discorso per i musei, che erano aperti nei giorni infrasettimanali solo nelle zone gialle, e che invece resteranno chiusi dal 15 marzo al 6 aprile.

Tutto questo è l’inevitabile effetto dell’aggravarsi dei contagi da Coronavirus, complice il dilagare delle varianti, con una campagna vaccinale ancora troppo indietro per portare frutto. I dati del monitoraggio settimanale: l’indice RT sale a 1,16 (dall’1,06 precedente), il report segnala un peggioramento del rischio contagio per la sesta settimana consecutiva. Come la scorsa settimana, viene sottolineato un forte aumento di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. E resta la raccomandazione di evitare il più possibile contatti con persone non conviventi.

Cambi di colore per le Regioni

In base alle attese dei nuovi passaggi di colore, l’Italia da lunedì sarà in gran parte rossa: Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Trento e Bolzano, Veneto. In zona arancione Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta. La Sardegna resta in zona bianca.