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Peggiorano i colori nelle Regioni, DPCM Covid in bozza

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 26 Febbraio 2021
Aggiornato 27 Febbraio 2021 16:48

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Ecco come si presenta la mappa dei cambi di colore: dilaga la variante inglese, Stivale sempre più arancione e rosso, DPCM senza concessioni.

Il monitoraggio settimanale Covid in base al quale si stabiliscono i cambi di colore della mappa nazionale denota un pesante peggioramento con passaggi di fascia che, che in base all’ultimo decreto di Governo, entrano in vigore di lunedì, quindi il primo marzo. Nel frattempo è pronta la bozza del nuovo DPCM Draghi, da sottoporre a Regioni e Parlamento prima dell’approvazione finale. Vediamo tutte le novità, tra regole in via di aggiornamento e passaggi di zona, con la componente aggiuntiva delle mini zone rosse e della zona arancione scuro.

Regole Covid

Per quanto riguarda il nuovo DPCM, le anticipazioni già fornite sembrano essere confermate: l’Italia resta blindata per altri 30 giorni (dal 6 marzo al 6 aprile) Pasqua compresa, perché i contagi stanno aumentando e le varianti del Coronavirus imperversano. A livello nazionale l’incremento sfiora il 10% (in 41 Province supera il 20% ), trainato dalla varianti del virus Sars-CoV-2 più contagiose. A preoccupare è soprattutto quella inglese, che sta rivelando una trasmissibilità superiore del 37% degli altri ceppi.

Resta in tutta il Paese il coprifuoco alle 22:00 ed il divieto di apertura serale dei ristoranti (inteso come servizio al tavolo). Così come restano chiuse piscine e palestre (allo studio l’opzione di lezioni individuali). I musei dovrebbero poter aprire nei feriali, mentre si valuta una data per la riapertura di cinema e teatri (ma non nel breve periodo, si rischierebbe di finire come con le piste da sci).

Fino al 27 marzo divieto generale di spostamento fra Regioni. Per le seconde case in fascia gialla e arancione “semplice”, spostamento libero anche fuori regione, mentre permane il divieto per quelle in zona arancione scuro o rossa. In queste due ultime fasce, inoltre, non si può uscire dal proprio Comune (né recarsi nelle seconde case seppur in zone gialla o arancione).

Cambi di colore e mini zone

Le Regioni che subiscono la retrocessione in zona arancione da lunedì primo marzo sono: Piemonte (RT sopra  1), Lombardia (con il dilagare di focolai localizzati) e Marche (ci sono 20 comuni in provincia di Ancona in mini zona rossa). Si aggiungeranno a Campania, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Liguria, Umbria.

La Basilicata passa da zona gialla a zona rossa. Così come il Molise, dove è stato richiesto l’intervento dell’esercito (33 comuni su 136 erano già in zona rossa fino al 7 marzo).

La Toscana rimane arancione ma con nuove mini zone rosse in provincia di Siena e Pistoia. Mini zone rosse anche in Campania (compresa Napoli). Stesso discorso per l’Abruzzo, dove le province di Chieti e Pescara sono in zona rossa fino al 28 febbraio, mentre dal 25 febbraio al 7 marzo anche 6 comuni in provincia dell’Aquila. Mini zone rosse anche in Lombardia (provincia di Brescia e alcuni Comuni delle province di Bergamo e Cremona), Umbria (provincia di Perugia), Marche (zona di Ancona), Liguria (il Ponente con Ventimiglia, Sanremo e comuni limitrofi). Nel Lazio zona rossa per 6 comuni (tra Frosinone e Latina). In Sicilia, sono in lockdown da 25 febbraio due comuni in provincia di Palermo.

In Emilia-Romagna, Bologna e provincia passeranno in zona arancione scuro dal 27 febbraio al 14 marzo.

Promozione in zona gialla in vista per la Liguria, assieme a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Valle D’Aosta, Sicilia e Veneto, . E poi c’è la Sardegna, in zona bianca (con meno di 50 casi ogni 100mila abitanti per 3 settimane consecutive e uno scenario di rischio di tipo 1), dove riaprono piscine e palestre, teatri e cinema, ristoranti anche di sera.