Dal 1° gennaio 2023 è cambiato il limite massimo per l’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore in Italia: facendo marcia indietro rispetto alla linea introdotta con il DL 124/2019 per contrastare l’evasione fiscale e il fenomeno dei pagamenti in nero, è tornata a salire la soglia consentita alle transazioni con denaro contante, fissata a 5mila euro.
Soglia denaro contante: come cambia
Il limite di utilizzo per acquisti e vendite in Italia e all’Estero è oggi fissato a 5.000 euro per singolo pagamento o transazioni frazionate ma collegate tra loro. Per operazioni frazionate (artificiosamente o meno) si intendono quelle effettuate in un arco di temporale di 7 giorni.
Limite al contante: per quali operazioni
Dal 1° gennaio 2023 è dunque stata innalzata (rispetto ai precedenti 2.000 euro) la soglia massima applicata ad ogni tipologia di pagamento, comprese le donazioni e le somme sono a favore di parenti. In particolare, per il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche.
Eccezioni al limite contante
Fanno eccezione i pagamenti e i prelievi effettuati per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica. Possono inoltre effettuare pagamenti in contante, con limite di 15.000 euro, i cittadini stranieri non residenti in Italia per transazioni legato a shopping e turismo (commercio al minuto, agenzie di viaggio…) previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Sanzioni per superamento limite contanti
Pagare in contanti una somma di valore superiore a quanto consentito dalla legge italiana espone a rischi di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e di ricaduta nell’ambito di applicazione della normativa sull’antiriciclaggio, con conseguente applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente, secondo cui il minimo edittale diventa di:
- minimo 1.000 euro per le trasgressioni in generale (fino al 31 dicembre 2021, sanzione di duemila euro);
- sanzione da 5.000 euro per le violazioni di importo superiori a 250mila euro;
Chi non comunica l’irregolarità essendo tenuto a farlo, paga una sanzione da 3mila a 15mila euro. In caso di pagamento in contanti oltre il limite di legge, infatti, viene sanzionato non solo chi paga ma anche chi accetta il pagamento.
Denaro contante: cosa si intende?
Appare utile ricordare che per denaro contante si intendono: banconote, monete e titoli al portatore, assimilati al contante. Gli strumenti alternativi al contante sono: assegno, bonifico, addebito diretto, carte di pagamento, servizi di pagamento via Internet (e-payments) o su dispositivi portatili (m-payments). Sono dunque queste le opzioni percorribili per il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi (persone fisiche o giuridiche) per importi superiori alla nuova soglia massima di legge.
Quanti contanti si possono tenere in casa?
Non è previsto alcun limite di legge per la detenzione di contante nella propria abitazione. L’importante è che, in caso di controlli (motivati), si possa dimostrare la provenienza del denaro e scansare ogni dubbio circa la natura illecita dell’accumulo di moneta contante.
La limitazione di legge è legata alla transazione: la normativa antiriciclaggio e quelle sulla tracciabilità dei pagamenti vietano lo scambio di contanti superiore alla soglia dei 5mila euro, mentre non esiste un limite per il liquido che il cittadino sceglie di da portare addosso con sé alla Dogana è tuttavia necessario dichiararlo quando si superano determinati importi) o da custodire in casa propria.