Ormai è questione di ore, la Legge di Bilancio 2021 è stata bollinata dalla Ragioneria dello Stato e firmata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si attende ora l’inizio ufficiale del dibattito in Parlamento, con calendarizzazione del Ddl in aula e successiva assegnazione alla commissione Bilancio.
Nei prossimi giorni inizia dunque l’iter parlamentare del ddl di bilancio 2021. Con forte ritardo sia rispetto alla prima approvazione in Consiglio dei Ministri, sia rispetto al tradizionale programma: la legge di bilancio deve essere approvata da entrambi i rami del Parlamento entro fine anno, per entrare in vigore il primo gennaio. Siamo oltre metà novembre e non è ancora iniziato il dibattito, per cui sembra difficile che ci siano i tempi per una analisi approfondita in entrambe le Camere. Non si esclude che il testo della Manovra venga discusso solo alla Camera, con un veloce passaggio in Senato senza modifiche.
Il motivo dell’iter tormentato è evidente: la manovra economica è stata messa a punto dal Governo quando non era esplosa la seconda ondata Covid, e dunque rallentata per dare priorità ai Dpcm sull’emergenza Coronavirus e ai decreti Ristori. Ma probabilmente anche dall’esigenza di rivederne alcuni punti. Il Governo si trova ad affrontare una sessione di Bilancio con pochi precedenti, che a causa dell’evolversi incerto della pandemia vede il quadro macro-economico in continuo mutamento.
E qui si inserisce un ultimo elemento del complesso puzzle, ovvero le stime sul deficit. In base ai numeri contenuti nell’ultima nota di aggiornamento al DEF di fine settembre, il 2021 si sarebbe dovuto chiudere con un disavanzo del 7% sul PIL. in realtà, l’Esecutivo sta per chiedere al Parlamento un nuovo scostamento.
Il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, ha annunciato mercoledì 18 ottobre, al termine della conferenza dei capigruppo, che «il governo l’ha annunciato» e il Senato ha calendarizzato il voto per il prossimo 25 novembre. Quindi, per riassumere, la settimana prossima vedrà il voto sullo scostamento di Bilancio (dalle anticipazioni si può ipotizzare che il provvedimento andrà prima al Senato) e l’inizio dell’iter parlamentare della Manovra, che invece parte a Montecitorio.
Sul fronte politico prove di dialogo con le opposizioni, in considerazione del richiamo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a «creare convergenze e collaborazione», facendo ricorso al senso di responsabilità, anche «con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti». Parole pronunciate all’assemblea dell’ANCI, quindi non rivolte alle forze parlamentari, ma che di fatto rappresentano un richiamo alla classe politica e anche a tutti i cittadini. «La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione, di unità tra le parti. E’ questa la prima responsabilità delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli», ha sottolineato il capo dello Stato.
Ricordiamo infine, che si tratta di una manovra da quasi 40 miliardi di euro, con nuove misure anti Covid (a partire dalla cassa integrazione), risorse per la riforma fiscale, introduzione dell’assegno unico per i figli, taglio del cuneo fiscale, sgravi sulle assunzioni, incentivi per l’occupazione e l’imprenditoria femminile, proroghe di agevolazioni fiscali (in primis i bonus in edilizia), per le imprese il potenziamento della Nuova Sabatini (che finanzia l’acquisto di macchinari nuovi delle PMI), proroga dei crediti d’imposta Industria 4.0, fondo da 4 miliardi per il settori più colpiti dalla pandemia e misure per la liquidità, come la proroga della moratoria su mutui e prestiti delle imprese e finanziamenti garantiti.