Dal mondo delle imprese giungono critiche da tutte le associazioni imprenditoriali sul divieto di licenziamenti con varie motivazioni, apprezzato ma spesso considerato insufficiente l’esonero contributivo alle aziende che non utilizzano gli ammortizzatori, critiche al contributo integrativo per la cig,
Ci sono anche richieste di diminuzione strutturale del costo del lavoro e diverse proposte, anche di natura fiscale, per incentivare la crescita. Come quella di Confindustria che chiede la possibilità di cessione alle banche del credito d’imposta 4.0, analogamente a quanto avviene con l’Ecobonus al 110%.
E’ una sintesi dei punti sollevati in audizione davanti alla commissione Bilancio del Senato nell’ambito della conversione in legge del decreto Agosto.
Confindustria ritiene che «il provvedimento, al pari dei precedenti, si caratterizzi ancora per la prevalenza delle misure assistenziali su quelle strutturali», ma sottolinea che «emergono alcuni segnali di maggiore attenzione verso le esigenze delle imprese, sebbene parziali». In particolare, «positivi alcuni rifinanziamenti (Fondo di Garanzia PMI, IPCEI, automotive, contratti di sviluppo), come pure la proroga della moratoria di legge per i debiti bancari delle PMI». Mancano però «diversi interventi prioritari e di più ampia portata, funzionali soprattutto a sostenere gli investimenti e a garantire, in via strutturale, la liquidità delle imprese», e misure «strutturali per il rilancio dell’economia, puntando su misure capaci di attivare la ripresa nel 2021, anche in chiave di sostenibilità sociale e ambientale».
Confartigianato valuta positivamente «le misure in materia fiscale, in particolare la proroga dei versamenti sospesi nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 con la possibilità di effettuare il 50% in 24 rate mensili a partire da gennaio 2021» e «la possibilità di effettuare i versamenti del secondo acconto di novembre 2020 entro il 30 aprile 2021 per i soggetti che applicano gli ISA e presentano un calo di fatturato».
Infine Confesercenti mette l’accento sul fatto che la ripresa iniziata da maggio resti «comunque insufficiente a compensare interamente la caduta del periodo del lockdown», e ritiene che ci siano diverse criticità in relazione alle «misure concernenti il mondo del lavoro e dell’occupazione a favore di lavoratori e imprese», mentre esprime apprezzamento per una serie di misure fiscali e di rilancio degli investimenti imprese.
Cassa Integrazione
Confindustria ritiene che non possa «essere valutata positivamente l’introduzione di un contributo addizionale», che fra l’altro «viene determinato, assai discutibilmente, con riferimento al fatturato del periodo pregresso, indicatore che non ha alcun nesso con la fattispecie che giustifica l’integrazione al reddito e che, di per sé, non è neppure indice dello stato di salute e/o di equilibrio economico finanziario dell’impresa».
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Anche Confesercenti ritiene il contributo addizionale «una illogica penalizzazione per i datori di lavoro», così come critica l’obbligo di collocare la nuova cig fra il 13 luglio e il 31 dicembre, «con l’effetto che i periodi di cassa integrazione, in precedenza richiesti e autorizzati, qualora collocati, anche in parte, dopo il 12 luglio 2020, saranno imputati al sistema dl decreto agosto» penalizzando i datori di lavoro che hanno utilizzato le 18 settimane previste dalla precedente normativa. Confartigianato valuta positivamente la concessione delle ulteriori 18 settimane di cig.
Blocco licenziamenti
Qui, c’è un coro di no. Confindustria ritiene che il divieto non abbia «più ragione d’essere in questa fase, che dovrebbe, invece, essere dedicata a favorire la ripresa delle attività», a sottolinea il rischio che in questo modo vengano ritardati o, addirittura, scoraggiati «interventi di ristrutturazione d’impresa e investimenti che potrebbero più rapidamente assicurare competitività e occupazione».
Confartigianato riconosce che sia stato «in parte mitigato il precedente regime » (i licenziamenti per motivi economici erano vietati per tutte le imprese, mentre ora sono legati all’utilizzo degli ammortizzatori sociali), ma a sua volta sottolinea che «il combinato disposto fra la crisi in atto e il blocco dei licenziamenti stia sostanzialmente ingessando il mercato del lavoro». Confesercenti ritiene che le eccezioni previste relative alla crisi d’impresa (si può licenziare in caso di cessazione attività d’impresa e fallimento), siano «complicatissime e difficilissime da provare in un eventuale contenzioso», rileva profili di incostituzionalità e chiede di eliminate del tutto il blocco licenziamenti.
Esoneri contributivi
L’esonero per un massimo di quattro mesi, fino al 31 dicembre, dei contributi per le aziende che non utilizzano la cig del decreto Agosto, secondo Confartigianato ha l’apprezzabile intento di «incentivare la ripresa dell’occupazione attraverso una riduzione del costo del lavoro», ma ritiene che la misura sia insufficiente e di impatto limitato (stessa considerazione per le altre agevolazioni contributive previste per le imprese del Sud e per le nuove assunzioni). Simile l’analisi di Confindustria, che preferisce una strutturale riforma che riduca il costo del lavoro. Misura invece apprezzata da Confesercenti.
Contratti a termine
Confartigianato: bene gli interventi previsti (niente causale fino alla fine dell’ano ed eliminazione dell’obbligo di proroga fino alla fine dello stato d’emergenza), ma la richiesta dell’associazione imprenditoriale è si togliere definitivamente l’obbligo di causale per prorogare i contratti a tempo determinato.
Confindustria apprezza a sua volta le aperture rispetto alla precedente formulazione, ma chiede chiarimenti sul termine del 31 dicembre (ritenendo che riguardi la proroga, quindi il contratto può durare anche nel 2021), e sulla cessazione degli effetti delle eventuali proroghe obbligatorie stabilite in base al decreto Rilancio.
Confesercenti chiede di eliminare le addizionali sui contratti a termine (1,4% per ogni contratto stipulato e 0,5% per ogni rinnovo), e di reintrodurre il sistema dei voucher lavoro almeno per settori particolarmente colpiti (come il turismo e i pubblici esercizi).
Interventi per imprese
Confindustria definisce utili i rifinanziamenti di Nuova Sabatini (acquisto beni strumentali PMI), progetti sviluppo d’imprese gestiti da Invitalia, fondo per gli IPCEI (important project of common european interest, importanti progetti di interesse europeo), voucher temporary manager, la moratoria PMI, gli interventi di sostegno al settore automotive (nuovi bonus acquisto auto e rottamazione). Stessa analisi da parte di Confartigianato, che chiede interventi più strutturali per il turismo.
=> Dl Agosto: Guida alle misure fiscali
Misure fiscali
Su questo fronte, si registrano diverse proposte da parte delle associazioni imprenditoriali, che in generale apprezzano le agevolazioni fiscali fin qui previste.
- Confindustria chiede la cedibilità del credito d’imposta 4.0 alle banche, sul modello di quanto previsto per l’Ecobonus al 110%.
- Confesercenti chiede una norma sulle rimanenze di magazzino, che consenta di svalutare fiscalmente il valore delle merci invendute.
- Confartigianato insiste sulla sanatoria estesa ai tardivi o insufficienti versamenti di imposte scaduti lo scorso 20 agosto, con una proroga al 30 settembre oppure una sanzione ridotta.