E’ una strada non del tutto spianata quella del Decreto Semplificazioni in preparazione, ma in base alle anticipazioni l’approvazione in Consiglio dei Ministri potrebbe arrivare in settimana. Il testo è in bozza ma proseguono i lavori all’interno dell’Esecutivo, fra riunioni tecniche e vertici di maggioranza, per apportare le ultime modifiche.
Si tratta di un nuovo provvedimento che affronta l’emergenza Coronavirus e che prevede novità sui contratti pubblici (procedure più snelle e veloci per gli appalti), procedure e responsabilità degli amministratori, digitalizzazione e innovazione nella pubblica amministrazione (con una ulteriore spinta, ad esempio, sullo smart working).
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Fra le novità più attese, quelle relative al Codice Appalti, che riguardano le opere pubbliche. In linea generale, l’idea è quella di introdurre deroghe per un anno (fino al luglio o al dicembre 2021), che consentano affidamenti più veloci. Ad esempio, niente gare ma affidamenti diretti per le opere fino a 150mila euro (la soglia è uno degli elementi su cui pare non ci sia ancora un accordo definitivo). Sopra tale soglia minima trattativa diretta con almeno cinque operatori, fino a un tetto intermedio, che dovrebbe essere fissata a 5 milioni di euro. Sopra questa cifra, resta invece la necessità di fare il bando.
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Novità in vista anche per la valutazione di impatto ambientale (VIA), tagliando in particolare le tempistiche (che al momento possono richiedere fino a dieci anni).
Un capitolo importante riguarda poi l’abuso d’ufficio, con maggiori garanzie per il pubblico amministratore nell’esercizio dei margini discrezionali previsti dalla legge, e la riforma del danno erariale, sempre con l’obiettivo di fornire un quadro normativo certo, che consenta al pubblico ufficiale di procedere in tempi veloci senza essere perseguibile per errori che non comportino il dolo (quindi, un danno intenzionale).
Infine, misure per rendere la PA senza più accessibile ai cittadini, con snellimento di certificazioni e richieste di documenti non necessari. E digitalizzazione interna che, fra le altre cose, agevoli lo smart working fra i dipendenti pubblici, facilitando l’accesso da remoto.