Proroga fiscale per le imprese anche sui versamenti di aprile e maggio, relativi a tasse e contributi: lo prevede il decreto liquidità imprese approvato dal Governo il 6 aprile, che contiene anche altre misure finanziarie per garantire la continuità delle attività produttive colpite dall’emergenza Coronavirus, ad esempio sul fronte del bilancio (niente scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale).
Oltre alle norme sulla concessione di prestiti agevolati alle imprese e ad autonomi e professionisti alle prese con l’emergenza Coronavirus. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si conoscerà il testo preciso del provvedimento, nel frattempo le regole fondamentali sono anticipate dai comunicati del Governo. Vediamo in particolare la parte fiscale.
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IVA, tasse e contributi relativi ai mesi di aprile e maggio si pagheranno in giugno, anche rateizzando eventualmente le somme ma con una serie di paletti relativi in particolare al calo del fatturato subito a causa del Coronavirus. Nel dettaglio:
- imprese e professionisti con ricavi/compensi sotto i 50 milioni di euro: devono aver subito un calo di fatturato di almeno il 33%;
- imprese e professionisti con ricavi/compensi sopra i 50 milioni: in questo caso, il calo del fatturato provocato dall’emergenza Coronavirus deve essere del 50%;
- soggetti che hanno iniziato ad operare dopo il primo aprile 2019: proroga dei versamenti a giugno indipendentemente dal fatturato e da altre variabili;
- imprese e professionisti residenti nelle cinque province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza): la sospensione dal versamento IVA scatta sempre a fronte di un calo del fatturato del 33%, a prescindere dal fatturato. Per le trattenute fiscali e i contributi, invece, si applicano le regole sopra esposte per le altre imprese (quindi, le agevolazioni fiscali si applicano a fronte di un calo di ricavi del 33% per chi fattura fino a 50 mln, e del 505 per chi invece ha ricavi o compensi superiori).
La sospensione come detto riguarda i versamenti di aprile e di maggio, che vengono prorogati in giugno. Non è specificato esattamente entro quale data del mese di giugno, mentre viene chiarito che sarà possibile il pagamento rateale, con un massimo di cinque rate.
E’ prorogata per i mesi di aprile e maggio la sospensione della ritenuta d’acconto prevista dal Cura Italia per chi ha fatturato meno di 400mila euro nel 2019. Le regole restano analoghe, il contribuente che sceglie di non applicare la ritenuta d’acconto in fattura fornisce anche un’apposta dichiarazione, e provvede poi a versare l’ammontare delle ritenute d’acconto non operate dal sostituto in un’unica soluzione. Non è chiaro quali saranno i termini di questi versamenti: il Cura Italia prevedeva, per le ritenute di marzo, il versamento entro il 31 maggio 2020 (in cinque rate). Bisogna capire se resta questa data per le ritenute di marzo e ne vengono stabilite di nuove per aprile e maggio, o se anche questa scadenza slitta.
Nuova proroga per i versamenti fiscali che erano già slittati dal 16 al 20 marzo scorso: bisogna effettuarli entro il 16 aprile. Si tratta dei versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, inclusi quelli relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria, che erano appunto in scadenza il 16 marzo 2020 ed erano poi stati prorogati al 20 marzo 2020 dall’articolo 60 del Cura Italia.
C’è un’importante misura che riguarda la Certificazione Unica, con un’ulteriore proroga al 30 aprile per l’invio all’agenzia delle Entrate e ai lavoratori da parte del sostituto d’imposta.
Infine, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (DPI), mascherine e occhiali.