I negozi devono rimanere chiusi in moltissimi casi, ma oltre ad alimentari e farmacie in realtà ci sono altri esercenti che possono restare aperti, pur con una serie di paletti: vediamo nel dettaglio cosa prevedono in questo senso le nuove restrizioni contenute nel dpcm 11 marzo per fronteggiare la pandemia Coronavirus.
La regola generale è la seguente: dal 12 al 25 marzo sono chiusi i negozi (attività commerciali al dettaglio), con l’eccezione di: generi alimentari (negozi e supermercati), farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai. Chiusi i mercati, tranne le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperti i negozi che vengono generi di prima necessità, anche diversi da quelli appena indicati: queste attività sono precisamente indicate nel testo del dpcm.
Cosa resta aperto
- Rivenditori di generi alimentari: negozi, supermercati, ipermercati, discount di alimentari, minimercati di alimenti, negozi di prodotti surgelati. In base a quanto specificato nel decreto relativamente ai mercati, si deve ritenere che le bancarelle di alimentari possono lavorare, tutti gli altri banchi del mercato invece no. La disposizione precisa è la seguente: «Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari». Negozi di bevande (alcoliche e analcoliche) da non consumarsi sul posto (quindi non i bar e i pub), tabaccai. Tecnicamente, sono aperti tutti gli esercizi con codice Ateco 47.2.
- Farmacie: sono aperte anche le parafarmacie e in genere tutti i negozi che vendono medicinali non soggetti a prescrizione medica, i negozi che vendono articoli medicali specializzati (ad esempio, prodotti ortopedici, protesi, occhiali).
- Edicole.
- Prodotti informatici: negozi di computer, periferiche, software, telefonia, telecomunicaizoni, apparecchiature audio e video.
- Elettrodomestici.
- Benzinai e carburante per autotrazione: aperti anche i rivenditori di combustibili per uso domenstico e riscaldamento.
- Prodotti per l’igiene personale: sono tutti i prodotti per l’igiene e la cura della persona. Sono compresi anch gli articoli di profumeria.
- Prodotti per l’igiene della casa: detersivi, prodotti per la lucidatura e via dicendo.
- Banche: funzionano anche servizi finanziari, assicurazioni.
- Negozi di articoli igienico-sanitari: vasche da bagno, docce, saune, lavandini, bidet via dicendo.
- Ferramenta: tutti i prodotti di ferramenta, vernici, materiale elettrico e termoidraulico, vetro.
- Articoli per l’illuminazione: lampadine e via dicendo.
- Lavanderie: tintorie, lavanderie industrali, pulitura articoli tessili.
- Articoli per animali domestici.
- Materiale per ottica e fotografia.
- Distributori automatici: in questo caso, non pare ci siano limitazioni relative alla tipologia di prodototti, l’indicazione è che possono rimanere aperti i distributori automatici.
- Pompe funebri: sono però sospesi i funerali, come tutte le altre cerimonie religiose.
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza.
=> #Coronavirus Le regole per gli spostamenti
Cosa resta chiuso
- Ristoranti e bar: chiusi anche gelaterie, pasticcerie, pub. In pratica, tutti gli esercizi che prevedono consumazioni sul posto. E’ però sempre consentita l’attività di ristorazione con consegna a domicilio (per intenderci, è possibile ordinare una pizza e farsela portare a casa, i servizi di consegna effettuati dai rider continuano a funzionare). Possono restare aperte le mense e i servizi di catering continuativo su base contrattule (sono ad esempio i servizi di fornitura dei pasti negli ospedali o nelle mense. Qui, come vedremo, ci sono limitazioni specifiche per le mense aziendali). Attenzione: restano aperti gli autogrill e in generale i servizi di bar e ristorazione sulel autostrade, nelle aree di servizio sulla rete stradale, e nelle stazioni, aeroporti, ospedali.
- Parrucchieri, barbieri, estetisti: tutti i servizi per la persona diversi da quelli compresi nell’allegato 2 del decreto (tintorie, e via dicendo).
Regole per chi rimane aperto
In tutti i casi, bisogna sempre rispettare le norme di sicurezza sanitaria previste per la pandemia Coronavirus, in primis la distanza di sicurezza di un metro fra le persone. Quindi, all’interno dei punti vendita non ci si può avvicinare alle persone superando questa distanza di sicurezza.
Il momento più delicato in questo senso è la fila alla cassa: i gestori devono prendere le misure opportune per garantire questa regola. Tutte le attività deve assicurare protocolli anticontagio (per esempio, prevedendo l’utilizzo di mascherine e protezioni individuali). Segnaliamo che le diverse associazioni datoriali di categoria hanno attivato servizi di assistenza specifici, a cui ci si può rivolgere per chiarire eventuali dubbi, e forniscono anche materiali utili (ad esempio, cartelli e avvisi da esporre per indicare le misure di sicurezza che bisogna rispettare).
Validità nuove restrizioni
Tutte le nuove regole sopra indicate si applicano dal 12 al 25 marzo. Continuano ad essere in vigore anche le regole previste dai precedenti decreti Coronavirus dell’8 e del 9 marzo, in tutte le parti che non siano incompatibili con le nuove regole. Per intenderci, in materia di attività commerciali restano in vigore tutte le regole sulla chiusura di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. Decadono invece gli articoli che consentivano l’apertura di bar e ristoranti dalle 6 alle 18, perché appunto sostituiti dalle nuove restrizioni.
Una precisazione importante riguarda le tempistiche: il nuovo dpcm 11 marzo, in vigore dal 12 marzo, si applica come detto fino al 25 marzo. Le disposizioni invece previste dai precedenti decreti si applicano fino al prossimo 3 aprile.
Quindi, in mancanza di eventuali nuovi provvedimenti, dal prossimo 26 marzo e fino al 3 aprile i negozi potranno riaprire, i bar e i ristoranti potranno restare aperti dalle 6 alle 18, e via dicendo.