Nuove misure emergenziali per fronteggiare il coronavirus, fra le quali spicca la decisione di sospendere le attività nelle scuole e università in tutta Italia fino al prossimo 15 marzo. Misure di contenimento fino a questo momento previste solo in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto dunque estese a tutto il territorio nazionale, e potenziate.
La decisione del Governo è legata al parere del Comitato tecnico-scientifico che sta lavorando con l’Esecutivo per contenere l’escalation del rischio epidemiologico. Una decisione frutto di un lungo dibattito, prima anticipata alla stampa e poi parzialmente smentita dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per un ulteriore approfondimento con gli esperti prima dell’ufficialità.
Per il governo non è stata una decisione semplice, abbiamo aspettato il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso di sospendere le attività didattiche da domani al 15 marzo.
Il motivo è chiaro: sospendere le attività di scuole e università comporta un sacrificio per gran parte del Paese, ma il cui risultato è ritenuto proporzionale al rischio, con l’obiettivo di arrestare il dilagare del Covid-19 in tutta Italia.
Molte aziende private concedono ai lavoratori con figli di ricorrere allo smart working finché non saranno riaperte le scuole.
Non solo: è possibile che un successivo provvedimento preveda tale opzione come regola generale o comunque agevolazioni simili. Le anticipazioni in questo senso sono del Viceministro all’Economia, Laura Castelli. Si tratterebbe di una misura in base alla quale i dipendenti pubblici e privati genitori di figli minorenni, durante la chiusura forzata delle scuole, possano alternativamente assentarsi dal lavoro.
L’importante è non adottare scelte che non siano concordate con il datore di lavoro: si rischia l’assenza ingiustificata a meno di una direttiva nazionale o di una ordinanza comunale.
Nel frattempo molti Comuni, anche fuori zona rossa e gialla, hanno autonomamente deciso per la chiusura delle scuole in seguito alle notizie di diffusione del contagio.
Il testo del nuovo Dpcm, oltre alla norma su scuole e università, contiene anche una serie di indicazioni da seguire scrupolosamente da parte di tutti: evitare strette di mano, abbracci e baci, mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro con le altre persone, starnutire o tossire all’interno di un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni. Le persone con più di 75 anni, oppure gli over 65enni che abbiano sintomi influenzali o altre malattie (non coronavirus) sono invitati a stare a casa. Evitare scambi di bottiglie e bicchieri durante le attività sportive. Queste regole vanno seguite per 30 giorni, e verranno poi eventualmente riviste oppure prorogate.
In arrivo anche altre misure come il potenziamento delle strutture sanitarie e il rinvio di tutte le attività convegnistiche e congressuali, manifestazione sportive sospese oppure a porte chiuse.
Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, intanto, è stata emanata una Circolare che rende strutturale l’obbligo di Smart Working per almeno il 10% dei dipendenti.