Le regole sull’emissione dello scontrino elettronico, le esenzioni, l’utilizzo del credito d’imposta, alcuni casi particolari (come il pagamento con buoni pasto): nella circolare 3/2020, l’Agenzia delle Entrate fornisce tutti i dettagli sul nuovo obbligo sui corrispettivi digitali in vigore dallo scorso primo gennaio 2019. E rimanda per ulteriori chiarimenti alle FAQ che verranno pubblicate sul sito.
Il riferimento legislativo, lo ricordiamo, è l’articolo 2 del dlgs 127/2015. Fra i chiarimenti maggiormente rilevanti, quelli sul credito di imposta per l’acquisto o l’adattamento dei registratori telematici, che è pari al 50% fino a un tetto di spesa di 250 in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento.
L’agevolazione, spiega il Fisco, riguarda sia i modelli nuovi che quelli usati. Possono fruire dell’agevolazione anche coloro che utilizzano il registratore telematico per lo scontrino elettronico, sostengono la spesa per l’acquisto o l’adeguamento dello strumento elettronico nel 2019 e ne diventano eventualmente proprietari in un secondo momento (caso tipico, l’utilizzo del leasing).
Rimane, invece, fuori dall’agevolazione chi acquista gli strumenti non per uso diretto ma per una successiva cessione a vario titolo.
=> Scontrino elettronico: categorie senza obbligo
Ci sono poi tutti i dettagli sui commercianti che non sono tenuti all’obbligo, con i riferimenti legislativi relativi alle esenzioni e un elenco puntuale delle categorie che non hanno l’obbligo di scontrino elettronico.
Una precisazione interessante riguarda poi i buoni pasto: il commerciante è tenuto a memorizzare il corrispettivo e ad emettere comunque il documento commerciale. Dal primo luglio 2020 sarà poi possibile specificare più nel dettaglio la natura della transazione.
Infine, l’Agenzia delle Entrate ricorda nella Circolare che entro il prossimo mese di marzo sarà disponibile sul sito una sezione dedicata alle FAQ, le risposte alle domande più frequenti, che consentirà di chiarire e integrare le indicazioni di prassi.