La CILA, o Comunicazione di Inizio Attività Asseverata, è una pratica edilizia il cui campo di applicazione nel corso degli anni ha subito delle modifiche, da ultime quelle introdotte dal cosiddetto Decreto Scia 2 (D.L. n° 222/2016) che si è posto l’obiettivo di snellire le pratiche edilizie, suddividendo le opere di manutenzione straordinaria tra permesso a costruire, SCIA e CILA, ampliando in parallelo gli interventi che ricadono nell’edilizia libera.
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CILA: i costi
La CILA è obbligatoria per i lavori di manutenzione straordinaria che non richiedono la SCIA e il permesso di costruire, né rientrano nell’edilizia libera. Questo perché per presentare la CILA è necessaria l’asseverazione di un tecnico incaricato, un professionista che si assume la responsabilità di dichiarare l’assoluta conformità degli interventi previsti alle normative vigenti e a quanto stabilito dal Comune in tema di urbanistica, la compatibilità alle leggi antisismiche e alla normativa relativa all’efficienza energetica degli edifici e l’esclusione delle parti strutturali dell’immobile.
Il costo della CILA è dovuto proprio al servizio reso dal tecnico professionista, che firmando e presentando la pratica si assume delle responsabilità con tutto ciò che ne consegue, inclusi i risvolti penali in caso di violazioni o incidenti. Escluso questo, l’unico costo della CILA è legato ai diritti di segreteria, che variano e anche di molto (da zero a oltre duecento euro) da Comune a Comune.
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Il costo del tecnico abilitato (geometra, ingegnere, perito) che attesta che i lavori non interessano parti strutturali dell’edificio e sono conformi alla normativa edilizia e ai piani urbanistici varia anch’esso a seconda delle zone, con punte nelle grandi città. Un costo standard è pressoché impossibile da stabilire, variando anche in base all’importanza, alla complessità e all’importo dei lavori da effettuare.