Affitti brevi nel Milleproghe: stretta Airbnb nella bufera

di Anna Fabi

29 Gennaio 2020 12:54

logo PMI+ logo PMI+
Emendamento Pd al Milleproroghe colpisce gli affitti brevi stile Airbnb: critiche dai proprietari, dibattito anche nel Governo, Confedilizia ne preannuncia il ritiro.

Con ogni probabilità, si tratta di un emendamento (Pd) destinato a non essere approvato: Confedilizia (associazione proprietari immobiliari) ha preannunciato infatti il ritiro della stretta sugli affitti brevi del tipo Airbnb, ritenuta troppo severa in quanto prevede nuove licenze ed un tetto massimo ai permessi e alla durata delle locazioni in corso d’anno.

=> Milleproroghe: prime novità 2020

Il correttivo alla legge di conversione del decreto Milleproroghe in Commissione alla Camera ha subito incontrato diverse resistenze, anche interne alla maggioranza di Governo. Sull’effettivo ritiro si attendono precisazioni certe, perchè la discussione ufficiale dell’emendamento era prevista per i prossimi giorni.

La proposta Pd prevede che i Comuni debbano rilasciare una licenza per consentire gli affitti brevi, mettendo anche un tetto al numero di permessi che vengono rilasciati. E introduce una serie di paletti alla possibilità di esercitare l’attività da parte dei proprietari di immobili, imponendo l’apertura di partita IVA per affitto di alloggi con più di tre stanze, anche in case diverse, per meno di otto giorni.

Insomma, una stretta ai cosiddetti affitti brevi Airbnb, che però ha subito provocato un dibattito acceso anche all’interno della stessa maggioranza.

In primis da parte di Italia Viva come ha spiegato il vicepresidente del gruppo alla Camera Luigi Marattin: «probabilmente il settore ha bisogno di qualche migliore regolamentazione», che però non deve risolversi in una «maggiore burocrazia, con il blocco del mercato e con il freno ad un’attività che finora ha stimolato turismo e ha portato benefici a tutti».

=> Locazioni brevi: contratto tipo e linee guida

Confedilizia aggiunge: «sul tema si sta legiferando a un ritmo incessante e non si sentiva il bisogno di un ennesimo intervento. L’auspicio è che si inizi a guardare agli immobili come risorsa da salvaguardare e non come investimento da punire».