Le imprese possono compensare i crediti della PA con i debiti fiscali anche nel 2019 e 2020: lo prevede il testo del decreto fiscale approvato alla Camera, che ora è all’esame del Senato. Si tratta di una norma introdotta nel 2013 e poi sempre prorogata negli anni, e che in base all’attuale testo della legge di conversione del dl fiscale collegato alla manovra 2020 proseguirà, appunto, fino al 31 dicembre 2020. La norma è contenuta nell’articolo 37 del dl fiscale che, lo ricordiamo, è ancora in discussione al Senato, ma visto i tempi ormai strettissimi (l’approvazione deve arrivare entro il 29 dicembre) non si prevedono cambiamenti.
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In pratica, le imprese che hanno crediti con la pubblica amministrazione possono utilizzarli per pagare cartelle esattoriali relative a carichi affidati all’agente della riscossione entro il 31 ottobre 2019. I debiti devono essere di carattere fiscale, l’elenco è contenuto nel decreto ministeriale del 14 gennaio 2014, con tutti i codici tributo da esporre nel modello F24.
Restano valide tutte le regole sulla compensazione cartelle previste dal decreto ministeriale dell’Economia del 24 settembre 2014: i crediti devono essere non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, possono riguardare somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, e devono essere certificati sull’apposita piattaforma ministeriale dll’Economia. La somma iscritta a ruolo deve essere pari a inferiore al credito vantato. La compensazione vine effettuata utilizzando il modello F24 Crediti PP.AA.