Dal 2020 non sarà più possibile ottenere lo sconto in fattura sui lavori di ristrutturazione a cui sono applicabili ecobonus e sismabonus: questa opzione, introdotta dal Decreto Crescita, viene eliminata dalla Legge di Bilancio 2020.
E’ stato infatti approvato uno specifico emendamento in commissione Bilancio al Senato che contiene la marcia indietro su una misura che aveva suscitato critiche da parte delle piccole imprese e perplessità da parte dell’Antitrust.
La modifica, approvata nell’ambito della Legge di Bilancio, prevede che dal primo gennaio 2020 non sia più possibile optare per uno sconto in fattura al posto dell’ecobonus o sisma bonus.
Questa opzione era stata introdotta dall’articolo 10 del dl 34/2019 e consente previo mutuo accordo, fino al 31 dicembre 2019, di “cedere” la detrazione al fornitore dei lavori (in forma di credito d’imposta), ottenendone in cambio uno sconto immediato sul corrispettivo per la fornitura del servizio.
L’artigiano/fornitore ha un chiaro svantaggio perché deve poi chiedere il rimborso fiscale utilizzabile esclusivamente in compensazione. Oppure cedere a sua volta il credito d’imposta a un suo fornitore (che non può più effettuare ulteriori cessioni).
=> Come ottenere il bonus riqualificazione
Un meccanismo pensato per incentivare i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico, che però penalizza i piccoli artigiani rispetto a un’impresa di grosse dimensioni nel praticare gli sconti.
L’emendamento approvato elimina di fatto i commi del sopra citato articolo 10 del Decreto Crescita, abrogando la possibilità di applicare lo sconto in fattura dal primo gennaio 2020. Chi effettua i lavori di riqualificazione energetica e antisismici applicherà quindi le relative detrazioni in dichiarazione dei redditi, come precedentemente previsto.
Ricordiamo che la manovra proroga l’ecobonus nella misura attualmente prevista del 65% per l’intero 2020, con tetti di spesa che variano a seconda della tipologia di intervento. Il sisma bonus è pari al 50%, su un tetto di 96mila euro per unità immobiliare, ma può salire fino al 70 o 80% se l’intervento riduce il rischio sismico, e ci sono maggiorazione al 75% e 85% per gli interventi condominiali.
L’iter della manovra non è ancora terminato ma i tempi sono strettissimi. Ultime ore di dibattito in commissione Bilancio al Senato, dedicato all’approvazione degli emendamenti e da giovedì 12 dicembre testo in Aula a Palazzo Madama, per l’approvazione il giorno successivo con ulteriore passaggio alla Camera.
Di fatto, il testo che uscirà dalla commissione del Senato sarà blindato, non ci sono i tempi per ulteriori modifiche (la Legge di Bilancio deve essere approvata entro fine anno), per cui tutte le votazioni avverranno con voto di fiducia sul testo approvato dalla commissione di Palazzo Madama.